Poetica del capitalismo. Sarah Morris a Vienna
Kusthalle, Vienna – fino all’8 gennaio 2017. Sarah Morris proietta il pubblico nell'impero del lusso di Louis Vuitton, attraverso un ritratto non convenzionale di Parigi. Svelando il dietro le quinte e le contraddizioni di un universo dal richiamo irresistibile.
Il film Strange Magic – firmato da Sarah Morris, classe 1967, e commissionato da Bernard Arnault, presidente della società multisettore LHVM e mecenate delle arti – rappresenta la Francia quale produttrice di beni di lusso. Uno status sottolineato dalla realizzazione della Fondazione Vuitton al Bois de Boulogne di Parigi, progettata dall’archistar Frank Gehry.
POETICA DEL CAPITALISMO
L’artista traspone in immagini diversi luoghi: la Torre Eiffel, lo studio di Frank Gehry a Los Angeles, la fabbrica Dior di profumi, lo champagne Veuve Clicquot e altri siti di produzione, creando così un mix alchemico di differenti elementi come l’uva, i fiori, il cuoio, la stoffa, l’acciaio, il vetro del cantiere del progetto di Gehry.
Ritrae il contesto della produzione di lusso con le sue contraddizioni, definendo la sua opera come una “poetica del capitalismo” e affermando: “Tutto si riduce alla produzione. La produzione di spazio, la produzione di marchi, la produzione artistica. La produzione di sogni e desideri, paradossalmente immateriale. Queste zone dissonanti sono un diagramma di Venn che esiste normalmente solo sulla carta. Coincidono momentaneamente, si confondono per poi allontanarsi di nuovo”.
Sarah Morris – “Strange Magic” from Sarah Morris on Vimeo.
LO SPETTACOLO DI UNA FUNZIONE
La Torre Eiffel segna l’inizio del film: il simbolo del progresso tecnologico, un emblema della globalizzazione emergente, un’attrazione turistica, e un’immagine presentata ovunque come emblema della città. Roland Barthes ha descritto la Torre Eiffel come “spettacolo di una funzione”, sebbene in realtà non ne abbia una.
Il film giustappone il classico simbolo di modernità con variazioni contemporanee, lasciando intravvedere i lavoratori che stanno dietro ai beni di lusso. Solamente Frank Gehry e Bernard Arnault spiccano sullo sfondo anonimo come personalità identificabili. Tutti gli altri si muovono al ritmo di una catena produttiva, di cui l’artista svela il dietro le quinte. La produzione di oggetti e interni, lo sviluppo di marchi, la creazione artistica è giustapposta all’altrettanto importante produzione di beni immateriali, di sogni, di desideri. Alla fine il lavoro manuale e il processo meccanico vengono assorbiti dal lusso che trascende la materialità.
CAPITALISMO URBANO
Sarah Morris si dedica da più di quindici anni alla pittura e al cinema, i diversi media sono per l’artista complementari. Il suo interesse principale è rivolto verso l’architettura e lo sviluppo urbano come rappresentazioni dei sistemi sociali e politici, così come sistema semiotico contemporaneo.
Il dipinto Banco Alliança [Rio], esposto accanto alla proiezione, testimonia il suo fare pittorico. I dipinti geometrici derivano dalle astrazioni del modernismo e soprattutto dalle composizioni di Piet Mondrian, che Morris mette in dialogo con le dinamiche urbanistiche contemporanee e l’accelerazione complessiva della percezione.
L’artista usa la cinepresa per catturare la psicologia, l’architettura e l’estetica della sfera urbana. Il fascino verso il potere e le sue rappresentazioni è un tema ricorrente nel suo lavoro. Invece di seguire una trama chiara, i suoi film presentano brevi scene in sequenza ritmicamente strutturate: architetture e paesaggi, persone impegnate nelle loro attività, interni ed esterni. Crea immagini altamente estetiche accompagnate da collage sonori espressivi, che rivelano la vera natura delle cose e degli eventi. Le immagini seducenti create dall’artista non nascondono il vuoto, la fantasia di una vita basata sul lusso si intreccia visivamente con la rappresentazione di una vera filiera produttiva che non è per nulla attraente.
Giorgia Losio
Vienna // fino all’8 gennaio 2017
Sarah Morris – Falls Never Breaks
a cura di Nicolaus Schafhausen
KUNSTHALLE WIEN MUSEUMSQUARTIER
Museumsplatz 1
+43 (0)1 521890
[email protected]
www.kunsthallewien.at
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati