Leviathan, parte da Venezia con una serie tv il progetto dell’artista Shezad Dawood

Una serie tv, un film e una serie di racconti fantasy sono il cuore del progetto Leviathan, che si presenta a Venezia a maggio 2017 con i primi tre episodi. Una fitta rete di sostenitori lo porterà successivamente a viaggiare in tutta Europa, raccontando un futuro distopico, metafora dei rischi del presente

Si presenta a maggio il progetto dell’artista Shezad Dawood intitolato Leviathan. La prima tappa sarà a Venezia, in una sede ancora top secret, introduzione ad un tour che porterà l’opera a viaggiare in tutta Europa fino al 2020. Nato nel 1974 a Londra, di origine pachistana e indiana, Dawood ha declinato Leviathan in una fiction di 10 puntate, in un film e in una serie di racconti fantasy. La storia è ambientata in un futuro immaginario e post-apocalittico abitato da comunità distopiche i cui abitanti sono sopravvissuti ad un cataclisma solare. Ogni episodio è raccontato secondo il punto di vista di personaggi differenti che vagano, alla ricerca di un luogo dove insediarsi, tra Europa, Asia e Nord Africa.

UN GROSSO NETWORK A SOSTEGNO DEL PROGETTO

La narrazione viene realizzata montando estratti di notiziari e documentari con scene inedite realizzate dall’artista. Le location delle riprese includono il Natural History Museum a Londra e un’isola abbandonata della Laguna di Venezia. Gli episodi saranno pubblicati da febbraio 2017 su un sito web dedicato, mentre a Venezia saranno presentate le prime tre puntate all’interno di un progetto di allestimento più ampio. Leviathan vuole essere una riflessione sulle tematiche legate all’ambiente e ai flussi migratori che stanno attraversando l’Occidente: attraverso il racconto di un universo altro, fantascientifico, mostra come l’indifferenza, la mancanza di empatia e i clash culturali che caratterizzano il nostro presente possono portare l’umanità alle estreme conseguenze. Il progetto ha raccolto intorno a sé una fitta rete di sostenitori, non solo provenienti dal mondo dell’arte: tra questi, l’Istituto di Scienze Marine CNR-ISMAR e Fortuny a Venezia. Al tour di presentazioni dei 10 episodi e del film, che si concluderà nel 2020, hanno già aderito il Mostyn (il centro d’arte diretto da Alfredo Cramerotti a Llandudno, Galles), il Plymouth Arts Centre (Plymouth, Regno Unito) e A Tale of A Tub (Rotterdam).

Santa Nastro

www.timothytaylor.com
www.outset.org.uk

 

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Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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