Scrittura e processo creativo. Fabian Herkenhoener a Roma
Galleria T293, Roma – fino al 27 gennaio 2017. L’artista tedesco presenta le opere realizzate durante la sua residenza nella Capitale: grandi tele e murales eseguiti con la tecnica del cut-up. Esposti anche alcuni video che ritraggono Herkenhoener al lavoro.
I lavori esposti in questa prima mostra personale di Fabian Herkenohoener (Hennef, 1984) sono tutti caratterizzati da scritte disposte su tela bianca o su fondi colorati a formare griglie geometriche o a mimare appunti vergati a mano. L’artista parte dalla scelta di alcuni versi sia suoi che di poeti come Rimbaud, Bataille, Eliot e da brani tratti da Burroughs o da canzoni rap, mescolati casualmente da un software. Ne derivano testi privi di significato compiuto, poi ripresi e copiati sulle tele o sui muri. Le parole assumono un significato che va oltre quello semantico ed esprimono una valenza emozionale; diventano parte di un processo che mette insieme aspetti diversi dell’artista: quello più intimo e riflessivo e quello più esteriore. L’opera è vista come un momento di tale percorso. Lo stesso titolo della mostra, che significa “appena arrivato a casa”, sottolinea proprio il momento di transizione tra l’intimità domestica e il mondo esterno. Le parole assumono anche una valenza estetica. Spogliate del loro significato, diventano dei segni di cui l’artista cura la forma e la posizione. Allo stesso tempo Herkenhoener non può avere il controllo totale dell’opera e la stessa casualità che determina i testi caratterizza anche gli sfondi ottenuti strofinando le tele su pigmenti colorati sparsi sul pavimento.
Barbara Di Tanna
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