È morto Sarenco, coscienza della Poesia Visiva e grande viaggiatore dell’arte
Nel 1972 aveva partecipato a Documenta 5 a Kassel, nel 2001 con una sala personale alla 49° Biennale di Venezia diretta da Harald Szeemann
Non era troppo noto al grande pubblico, nemmeno a quello degli specialisti, almeno non lo era quanto il suo spessore creativo e spirituale avrebbe meritato. Ma non lo era anche per una sua scelta: ovvero quella di dedicare le sue energie, più che alla propria immagine, alla sperimentazione e alla ricerca, spesso condotta fra culture lontane. Eppure Sarenco, il poeta visivo morto in questi giorni all’età di 72 anni, non aveva mancato di ottenere anche riconoscimenti ufficiali, o “canonici”, per la sua opera: basterà ricordare la sua partecipazione a Documenta 5 a Kassel, nel 1972, o la sala personale alla 49° Biennale di Venezia diretta da Harald Szeemann. Fin dal 1963 si era avvicinato alle ricerche poetico visuali, stringendo contatti con gli artisti del fiorentino Gruppo 70. Negli anni ’80 aveva invece iniziato a viaggiare, fra Asia e Africa, immettendo energie nuove nelle sue creazioni cariche di ironia. Gli dedicheremo presto un adeguato omaggio: intanto, una galleria di opere…
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