Accumulazioni estetiche. Janina Lucia Beha a Macerata
Magazzini UTO, Macerata – fino al 28 febbraio 2017. La prima personale di Janina Lucia Beha nella sede marchigiana punta sull’accumulo di oggetti. Che rappresentano il passato, la memoria, la Storia.
Con un senso di sacralità che suggestiona lo spettatore, la personale di Janina Lucia Beha (Filderstadt, 1988), in arte Nini, organizzata negli spazi dei Magazzini UTO (ex Unione Tipografica Operaia), si pone come un viaggio tra gli oggetti del suo passato che in lei hanno lasciato un segno e la cui rinnovata ricerca nel presente è diventata un rituale legato all’idea di catalogazione. L’allestimento delle sue Spirali, linee, quadrifogli ricorda quello proposto dalla Fondazione Prada in occasione della mostra dedicata a Betye Saar, anche se non mancano, nel suo percorso, riferimenti ad artisti come De Dominicis e Duchamp: si fa notare, ad esempio, una scacchiera i cui pedoni sono costituiti da chiocciole, con la riproposizione del tema delle spirali e il conseguente richiamo alla figura dell’uroboro, il serpente che si morde la coda. Materiali di recupero, storie deformate o sottintese da un oggetto – la barchetta di carta che fa ricordare l’infanzia o le linee dell’oceano – rappresentano, nel percorso dell’artista, un processo di fossilizzazione, un recupero di vita, morte, memoria.
Emanuele Gurini
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