Visioni espanse. Mustafa Sabbagh a Roma
Contemporary Cluster, Roma – fino al 15 aprile 2017. Lo spazio di Giacomo Guidi si sposta in un vecchio edificio del Pigneto con un progetto sinestetico. Capace di mettere i sensi al servizio della creatività.
Come suggerivano cent’anni fa Marinetti e i futuristi, l’esperienza artistica è qualcosa di ben più ampio rispetto a quanto solitamente s’intende e Contemporary Cluster, ansiosa di portare novità a Roma, realizza un progetto che è esaltazione, e insieme indagine, della creatività oltre i suoi tradizionali confini. Un’arte che interseca i propri fenomeni, che ha l’aspirazione di interpellare più sensi, oltre che di creare un ambiente non fruibile solo esteticamente.
Il progetto #2 parte dalla serie fotografica Onore al Nero di Mustafa Sabbagh (Amman, 1961) e coinvolge diverse figure di professionisti e designer, che traducono in un’altra lingua il concept originario. Dalla musica al design (sedute e gioielli), fino a un profumo ottenuto grazie alla collaborazione di un naso e dei tre artisti coinvolti nella realizzazione del packaging.
Le fotografie di Sabbagh celebrano il nero come profondità e stratificazione delle cose. Non come fine ultimo, bensì come perpetua ripetitività di un divenire. Si sommano le sostanze vivide degli scomparti della nostra memoria, dove tutto ha gravità, tutto è coinvolgimento, peso lordo, malattia, un sensuale afflato da provare ancora. Dopo l’esperimento cluster, la poetica di Onore al Nero si sente, si tocca, si indossa, si odora.
Calogero Pirrera
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