Dalla fiaba al mito. Nicola Gobbetto a Milano
Galleria Davide Gallo, Milano – fino al 4 marzo 2017. Nicola Gobbetto innesca tra le pareti della galleria un dialogo ininterrotto fra realtà e mitologia. Dando vita a una narrazione di respiro collettivo.
Intende concentrarsi sul cammino di conoscenza e definizione spirituale dell’uomo il percorso suggerito da Nicola Gobbetto (Milano, 1980) negli spazi della galleria di Davide Gallo. Un itinerario iniziatico, quindi, che si avvia nella prima parete con l’esposizione di candele affiancate a specchi opachi, allusione alla canonica difficoltà dell’uomo nel riconoscere se stesso e il viaggio nell’oscurità. Tra fiaba e mito, si prosegue per gradi, in un “raffinamento interiore” intervallato da elementi oggettuali e materiali presi in prestito dalla realtà. Una realtà generatrice di inciampi, dunque, provocatrice di interferenze, risolte da Gobbetto con un riferimento molto esplicito al classico – due basi di polistirolo che strizzano l’occhio alle forme dei capitelli e dei cornicioni, custodi di altrettanti assemblaggi –, per poi concludersi, sull’ultima parete, con due stampe in cui è ritratto Ercole, amabilmente incerottato ma simbolo per eccellenza dell’eroismo e del mito, rivelatore di vitalità. Tuttavia, a ben guardare, dal soffitto spunta il vero atto finale di questo itinerario di allegorie preordinate, ovvero la grande mano – quella di Atlante, naturalmente – che pare sorreggere il cielo. L’arte, per Gobbetto, si palesa così in un immaginario appartenente alla collettività, in cui i materiali e gli oggetti intendono suggerire narrazioni, sguardi impressi nella percezione corale.
Lorenzo Madaro
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