There is a light that never goes out. Walid Raad a Roma
Fondazione Volume!, Roma – fino al 30 aprile 2017. Dipinti considerati irreperibili diventano oggetto di una ricerca condotta in modo inconsueto. Quando le riproduzioni vibrano non meno intensamente degli originali.
Porzioni di opere pittoriche figurativo-moderniste realizzate da artisti arabi sono state riprodotte su una trentina di casse di legno, di quelle che si usano per trasportare e conservare beni artistici. Walid Raad (Chbanien, , 1967; vive a Beirut e New York) le ha assemblate, ripristinandone la visione intera, negli spazi duttili e complessi della Fondazione Volume!, immaginando che un artista abbia deciso di servirsi della loro spedizione onde raggiungere gli originali, dichiarati dolosamente dispersi, o almeno per provare a riattivarne la memoria. Il plot può risultare ozioso (in un testo si parla di “originali non ancora calamitati dalle casse [sic]”). Tuttavia l’artista riesce a rendere l’operazione coinvolgente e persino vibrante. Con una mossa sagace: usa un’illuminazione fioca, da stiva o da retrobottega, di struggente immersività; una luce concettualmente inestinguibile, che conferisce a queste pitture simulacrali la vitalità urgente dei neonati e dei sopravvissuti.
Pericle Guaglianone
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