Le CaseChiuse di Clerico presentano Gabriele De Santis a Milano. Citofonare Vautrin/Vudafieri
Il progetto è alla sua quinta tappa, che inaugura alla vigilia di miart. Invadendo quest’anno gli spazi privati dell’architetto Tiziano Vudafieri e dell’imprenditrice della moda Catherine Vautrin.
Il 28 marzo, a Milano, in via Melzo 5, a Casa Vautrin/Vudafieri lavori e installazioni di Gabriele De Santis (1983, Roma) saranno introdotti da un pappagallo che invaderà il cortile e gli spazi domestici nell’ambito del progetto CaseChiuse.
Il progetto, dai toni fantasiosi e surreali si svolgerà in un ambiente privato nel centro di Milano. Casa Vautrin/Vudafieri offrirà il contesto, in un’atmosfera che invita al gioco, lasciandosi andare e seguendo il volo libero e senza confini di questo magico e misterioso uccello che tanto ha ispirato narrazioni e mitologie collettive di un esotico sempre altrove.
CASECHIUSE
CaseChiuse aveva presentato lo scorso anno, sempre nell’ambito di miart, la quarta tappa a Casa Bonacossa con una mostra di Nico Vascellari anch’essa curata da Paola Clerico, curatrice e consulente d’arte, per anni al fianco di Massimo De Carlo. Ma l’iniziativa di Paola Clerico, membro di Art At Work (gruppo di lavoro nato nel 2009 e fondato da Ilaria Bonacossa, Paola Clerico, Luca Conzato, Ilaria Gianni e Riccardo Ronchi) aveva già all’attivo appuntamenti con artisti quali Roberto Coda Zabetta, Aldo Mondino e Tarek Abbar, aprendo puntualmente luoghi della vita privata, non abitualmente utilizzati in occasioni espositive. Quest’anno “l’invasione” è negli spazi privati dell’architetto Tiziano Vudafieri, che con il suo socio Claudio Saverino ha firmato molti dei ristoranti più cool di Milano (Dry, Pisacco, Turbigo, Zazà Ramen e Berton) e dell’imprenditrice della moda Catherine Vautrin.
L’OPERAZIONE DI DE SANTIS
Per questo quinto step, Gabriele De Santis mette in discussione con coraggio i codici e la materia prima che quotidianamente ci circonda, quella su cui viaggia il nostro tempo e la conoscenza su cui si basano le nostre relazioni: una traduzione di un sistema, la costruzione di un’iconologia dove non vi è più differenza tra cultura alta e di massa. E dove il contemporaneo viene raccontato e schiettamente rivelato nella sua essenza più sottile. Gabriele De Santis offre un’incursione nell’iconografia del presente, indirizzando la sua ricerca verso il linguaggio, i simboli, l’estetica del contemporaneo. L’artista riporta nelle sue opere il lessico che quotidianamente ci accompagna, mettendo in atto un ritratto asciutto e seducente del tempo odierno. Una poetica fatta di loghi, di brand popolari, di simboli usati nella comunicazione digitale, di giochi di parole e rebus, ma anche di citazioni di una storia dell’arte concettuale che ha aperto la strada ad un diverso utilizzo della parola, dell’atto della visione e delle possibilità interpretative offerte dal gesto artistico.
–Ginevra Bria
Opening: 28 marzo 2017, dalle ore 18.00 alle ore 21.00
28 marzo — 3 aprile 2017
Gabriele de Santis
Casa Vautrin/Vudafieri
via Melzo 5
20129 Milano
dalle ore 10.00 alle ore 19.30
www.casechiuse.net
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