Senza tempo, senza memoria. Agnieszka Polska a Varsavia
Kasia Michalski Gallery, Varsavia – fino al 23 marzo 2017. Una selezione di stampe e video presenta il recente percorso di Agnieszka Polska. Una mostra di poche opere, quanto basta a confermare l'attività dell’artista polacca, da poco nominata per il Preis der Nationalgalerie 2017.
Solitamente impegnata nella scoperta e nella promozione di giovani artisti internazionali, la Kasia Michalski Gallery di Varsavia decide in questa occasione di dirigere la sua attenzione verso la scena polacca, chiamando all’appello uno dei nomi emergenti più consolidati del contesto nazionale. La personale di Agnieszka Polska (Lublino, 1985) è una raccolta di poche ma mirate opere recenti dell’artista, nominata pochi giorni fa per il prestigioso Preis der Nationalgalerie 2017.
OPERE ANONIME E IMPERSONALI
Lo spazio espositivo, diviso in due settori, include nella sua prima parte una selezione di stampe, in particolare Bitter Tears of Ayn Rand (2017) – uno studio diviso in due episodi sulla figura di Ayn Rand, scrittrice e filosofa statunitense di origine russa – e Leisure Time of Firearm (2016). Quest’ultima opera, dall’aspetto disturbante e dal forte impatto grafico, rappresenta la canna di una pistola puntata in direzione di un occhio; tanto il messaggio quanto i soggetti chiamati in scena sfuggono alla lettura, come se l’opera vivesse autonoma nella sua funzione estetica, più che in quella narrativa.
Gran parte della produzione di Polska, d’altronde, è spesso giocata proprio su questa ambigua accessibilità alla comprensione dell’opera: che si tratti di video o stampe, ogni elaborato si presenta in modo fortemente intrigante, escludendo tuttavia ogni possibilità di coinvolgimento emozionale da parte dell’osservatore, sedotto eppure estraneo di fronte alla forza anonima e impersonale di ogni singolo lavoro.
LA PRODUZIONE VIDEO
Nonostante gli studi in grafica e fotografia, compiuti presso l’Accademia di Belle Arti di Cracovia, sono però i video la parte più riuscita della recente produzione di Agnieszka Polska. E proprio al video My Little Planet (2016) è dedicata la seconda sezione della mostra. L’opera, per la prima volta esposta in Polonia, racconta in maniera allegorica la storia di una società in cui il tempo è misurato attraverso il movimento che oggetti di uso quotidiano (un filtro di sigaretta, un tappo di bottiglie, un cerotto usato) compiono intorno alla terra.
Come spesso in molti dei lavori precedenti, il video si presenta in una dimensione sognante, senza un finale preciso, lasciando piuttosto l’osservatore intrappolato in una sorta di bizzarro mondo senza memoria e senza futuro. Uno stato di emergenza sottile e minacciosa pervade lo spazio tra lo schermo e l’osservatore. E quello che rimane, alla fine di tutto, è solo un sorriso straniante e grottesco.
Alex Urso
Varsavia // fino al 23 marzo 2017
Agnieszka Polska – Cuckoo
KASIA MICHALSKI GALLERY
Ul. Poznanska 16
www.kasiamichalski.com
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