Le azioni degli altri. Una collettiva a Roma
T293, Roma – fino all’11 marzo 2017. “Homo mundus minor”. La massima di Boezio può essere assunta come guida durante la visita agli spazi espositivi capitolini. I riassunti viventi del cosmo portano in questo caso i nomi di Lucas Blalock, Simon Denny, Maggie Lee, Woody Othello, Hannah Perry, Lui Shtini e Anna Uddenberg.
Corpi femminili a cavallo di trolley a buon mercato, i volti coperti da lunghe chiome bionde. Emuli di questi manichini, chissà quanti ossessionati dal dovere del viaggio transiteranno, reflex alla mano, dinanzi alle vetrine di T293, per potersi poi calare nell’atmosfera sognante di Trastevere. La ripetizione stereotipata delle convenzioni si consumerà perfetta, incurante del cortocircuito in atto a pochi metri di distanza. Nessuno di loro andrebbe a Liberland, nonostante i benefit per turisti quali mappa, francobolli e una valuta presumibilmente vantaggiosa. Con delusione, gli ambasciatori della società iperconnessa indagherebbero corpi solo accennati dal colore: troppa sommarietà per Instagram. La perfezione è lontana, il mondo in miniatura è debole per diritto di nascita e l’uomo pecca per il solo fatto di essere vivo. Ai temerari il compito di riconoscere la mano dell’alteratore.
– Raffaele Orlando
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