Luca Pancrazzi e il suo passato. A Siena
Museo d’Inverno, Siena – fino al 25 marzo 2017. Trent’anni di relazioni e collaborazioni tra Luca Pancrazzi e i suoi colleghi, amici, maestri. A Siena continua a vivere la storia dell’arte contemporanea “vista attraverso gli occhi degli artisti”.
Trent’anni di dialoghi, scambi intellettuali ed editoriali con colleghi artisti, amici, maestri: è questo il fil rouge che lega la mostra Io. Noi. Voi… con cui Luca Pancrazzi (Figline Valdarno, 1961) è protagonista a Siena, all’interno dell’innovativo progetto Museo d’Inverno. Nel piccolo spazio ricco di fascino, sospeso sulle antiche fonti medievali e messo a disposizione dalla Contrada della Lupa, gli artisti Francesco Carone ed Eugenia Vanni hanno dato vita a una formula vincente di scatole cinesi e relazioni: qui gli artisti (ma anche creativi, architetti…) vengono invitati a esporre pezzi custoditi dalle loro collezioni private, frutto appunto di un passato fatto di legami e condivisione.
I MODI DEL COLLEZIONARE
La mostra di Pancrazzi è, in questo senso, un inno a un diverso modo di collezionare. L’idea stessa dello scambio tra artisti è il fulcro del lavoro che si articola in due momenti distinti: in una prima sala trovano spazio le opere da lui selezionate tra il proprio patrimonio (firmate da Marescalchi, Schifano, Boetti, solo per citarne alcune), mentre nella seconda sala ci attende un viaggio attraverso le testimonianze degli eventi, i luoghi e i percorsi che a queste collaborazioni hanno dato gambe, cataloghi, manifesti, inviti, riviste autoprodotte, momenti di incontro e condivisione.
Conosciuto per la sua ricerca attraverso la pittura, il disegno, la fotografia, il video, l’installazione ambientale e la scultura, infatti, Pancrazzi è un artista che negli anni ha realizzato molte iniziative e progetti editoriali in condivisione; queste relazioni sono, per lui, di vitale importanza, lo accompagnano sin dagli inizi e trovano qui una sublimazione che non cede mai all’autocompiacimento o alla nostalgia della memoria, ma piuttosto evidenzia il valore della circolazione delle idee, per l’artista in sé e per l’arte in generale.
Ne ricaviamo un’esperienza intima eppure intensa, uno spiraglio significativo di contemporaneo puro, nascosto nel ventre antico di una città che con il contemporaneo continua a fare a pugni.
STORIE PARALLELE
Dopo Maurizio Nannucci (featuring James Lee Byars), che aveva inaugurato lo spazio un anno fa, e Miltos Manetas, Pancrazzi è il terzo protagonista del progetto Museo d’Inverno, con cui Carone&Vanni mirano a indagare una storia dell’arte contemporanea parallela, il più delle volte non ufficiale, segreta o ancora sconosciuta, narrata attraverso la voce degli artisti e dei loro legami. È, questo, un raro esempio di convivenza fra la dimensione internazionale dell’arte contemporanea e quella così legata alla tradizione e alla territorialità, che è caratteristica propria delle Contrade di Siena.
Il Museo d’Inverno è anche il primo ad affidare agli artisti la progettazione dei suoi dettagli funzionali, dalla targa d’ingresso in ottone ideata in forma di multiplo da Nannucci, alla project room in realtà aumentata curata da Manetas che, stavolta, ospita un’opera dell’artista colombiano Juan Sebastián Peláez. Dopo Pancrazzi, il Museo d’Inverno ospiterà una nuova mostra, la cui inaugurazione è prevista per la fine di aprile: stavolta il focus sarà sul concetto di site specific e sul rapporto tra arte e architettura, con l’invito rivolto allo Studio Sartogo – Grenon.
– Giulia Maestrini
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