Poca arte africana a Venezia? Se ne discute nei giorni dell’opening della Biennale
Prima edizione dell’African Art in Venice Forum: due giorni di interventi di oltre 50 speaker (africani e non) in un albergo a Venezia per aumentare la presenza dell’Africa tra i padiglioni nazionali della Biennale.
Occhi puntati sull’Africa con la prima edizione dell’African Art in Venice Forum: due giorni di interventi di oltre cinquanta speaker internazionali – dalla Tate Modern di Londra alla National Gallery dello Zimbabwe -, durante la settimana di apertura della Biennale di Venezia, con lo scopo di fare massa critica sulla sottodimensionata presenza africana in Laguna. Un interesse, dopotutto, recente quello per l’arte del continente nero, che ha fatto il suo ingresso ufficiale alla Biennale di Venezia solo nel 2007 – nell’edizione diretta da Robert Storr – con la raccolta di opere della Sindika Dokolo African Collection of Contemporary Art nell’esposizione Check List presso lo spazio delle Artiglierie dell’Arsenale. Si trattò di una “seconda prima volta”, se prendiamo in considerazione una primissima Mostra di Scultura Negra nella tredicesima edizione del 1922. Da allora la presenza africana tra i padiglioni nazionali ha subìto un aumento costante, tra momenti esaltanti (la vittoria nel 2013 del Leone d’Oro dell’Angola alla sua prima partecipazione alla Biennale), e altri decisamente meno (il ritiro del padiglione del Kenya due anni fa), fino alla Biennale del 2015 curata da Okwui Enwezor e all’attuale partecipazione di otto Paesi (compresa la new entry rappresentata dalla Nigeria).
NUOVE GEOGRAFIE DELL’ARTE
Ma tutto questo, in rapporto alla geografia del continente africano con i suoi 54 Stati e alla sua imponente popolazione, non è sufficiente a rappresentare la sua reale capacità creativa. “Proponendo una nuova piattaforma aperta a speaker da tutti i paesi africani e a molti altri da organizzazioni internazionali, per presentare e discutere gli argomenti più attuali e salienti della scena artistica del continente africano e delle sue diaspore – dichiara il collettivo organizzatore del Forum, formato dal consulente d’arte internazionale Neri Torcello, dal fondatore e direttore dell’African Artists Foundation con base a Lagos, in Nigeria, Azu Nwagbogu e dal capo della sezione Artists dell’agenzia African Speakers+Artists, con sede a Nairobi in Kenya, Azza Satti -, crediamo di poter innescare il processo che porterà alla partecipazione di più paesi africani nei padiglioni nazionali della Biennale dell’Arte di Venezia”. Partecipare all’African Art in Venice Forum – in programma il 9 e il 10 maggio all’Hotel Monaco a Venezia – sarà gratuito per tutti (i panel saranno trasmessi in streaming online grazie al supporto di Streaming Museum), mentre il Gala e il Paradise Playground Party, che si terrà solo la sera del 9 maggio, sarà acquistabile da ospiti internazionali che finanzieranno, così, il progetto.
–Claudia Giraud
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