Arte ambientale nel cuore delle Langhe. Un camouflage di Pellizza da Volpedo su un muro di 40 m
Prima edizione del progetto Atelier del Camouflage dell’artista Hilario Isola a La Morra, frutto di una ricerca tecnica realizzata con le imprese, destinato alla copertura di un muro a ridosso dei bastioni medioevali.
Le Langhe, Roero e Monferrato sono stati dichiarati patrimonio Unesco nel giugno del 2014, ma molti dei suoi splendidi paesaggi, fatti di colline piene di vigneti, sono ancora deturpati da capannoni industriali spesso inutilizzati. La Regione Piemonte ha, così, deciso di commissionare opere d’arte per abbellire e migliorare la qualità estetica di quelle zone, creando il bando Dopo l’UNESCO, Agisco! in sinergia con l’azione Nuovi Committenti Langhe-Roero e Monferrato, realizzato dall’associazione a.titolo con il sostegno della Fondation de France.
IL QUARTO PAESAGGIO DI ISOLA
Ne è nato il progetto Atelier del camouflage dell’artista Hilario Isola, di cui Artribune ha già parlato in occasione della sua presentazione ad Artissima. In questa occasione l’artista mette in scena “un nuovo tessuto ecosostenibile per esterni” con l’obiettivo di sfruttare il camouflage stesso “come pratica di arte ambientale”. La sua prima sperimentazione, grazie al supporto tecnico delle aziende Sublitex, divisione di Miroglio Textile, Ferrino&C e Sinterama, avverrà – domenica 23 aprile – a La Morra, cuore delle Langhe e territorio d’elezione del Barolo. Qui l’artista interverrà su un grande muro in cemento, lungo quasi 40 metri, a ridosso degli antichi bastioni del Belvedere con l’opera Il quarto paesaggio, realizzata a partire da un dettaglio ingigantito dell’opera Lo specchio della vita di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907), uno dei pittori campioni del divisionismo italiano, appartenente alle collezioni della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, riprodotto grazie al supporto tecnico del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. Da vicino l’opera rivelerà l’incredibile ricchezza dei colori utilizzati da Pelizza da Volpedo, mentre da lontano si confonderà con i colori della natura circostante, creando un’inedita mimesi tra paesaggio reale e pittorico.
-Claudia Giraud
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