I giochi di parole di Alfredo Rapetti Mogol. Ad Ancona

Galleria Gino Monti, Ancona – fino al 30 aprile 2017. Le parole sono la materia prima da cui trae origine la poetica dell’artista milanese. In bilico fra perdita di significato e nuovi linguaggi.

In Le mie parole, Alfredo Rapetti Mogol (Milano, 1961) fa uso della scrittura in due modi: nel primo, il tratto calligrafico perde significato e significante assumendo carattere decorativo e rappresentativo del gesto; nel secondo, le parole, rappresentate attraverso un carattere chiaro e leggibile, vengono tagliate e assemblate in maniera tale da formare, a prima impressione, un nuovo linguaggio. L’artista è un abile paroliere e il suo scopo è proprio quello di far nascere, per mezzo della scrittura, stati d’animo. Lo fa attraverso testi di canzoni nei quali si firma con lo pseudonimo Cheope e tramite quel linguaggio, criptico o semplicemente decorativo, con cui rivela un messaggio nascosto, sorprendendo lo spettatore.

Emanuele Gurini

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Emanuele Gurini

Emanuele Gurini

Emanuele Gurini (Loreto, 1989) è critico d’arte e curatore indipendente. Si occupa prevalentemente di arte e teoria dell’arte e del rapporto che intercorre tra le arti visive e le nuove tecnologie. Tra i suoi interessi, la poesia verbo-visiva e gli…

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