Dalla caverna alla luna. Un viaggio nella collezione del Centro Pecci

Centro Pecci, Prato – fino al 28 gennaio 2018. La Collezione della sede toscana è protagonista della mostra a cura di Stefano Pezzato. Un excursus che mette in dialogo una serie di opere entrate nella raccolta del Centro Pecci nell’arco dell’ultimo trentennio.

Dai ritratti di grande formato scattati ad artisti e critici da Maria Mulas all’istantanea Pic-Nic Allée di Massimo Vitali, che racchiude la pratica collettiva del tempo libero ritraendo un’indeterminata umanità durante la celebrazione del nuovo millennio. La fotografia introduce al percorso di mostra Dalla Caverna alla Luna, a cura di Stefano Pezzato, concepito come una serie di sezioni dialogiche nell’ambito della collezione raccolta durante gli ultimi tre decenni dal Centro Pecci di Prato. Il cammino si snoda attraverso opere come l’alchemica Canoa di Gilberto Zorio, l’imponente dipinto Ri de Pomme di Julian Schnabel e il trittico Solo (Made in Madras) realizzato da David Tremlett a pastelli stesi con le mani. L’esposizione cerca una linea di compressione temporale ampissima, dall’antimondo primordiale della Caverna dell’antimateria di Pinot Gallizio a una visione sicuramente contemporanea delle conquiste umane celebrate dalla Luna di Fabio Mauri.

Dalla caverna alla Luna. Installation view at Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato 2017. Photo Simone Ridi

Dalla caverna alla Luna. Installation view at Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato 2017. Photo Simone Ridi

SPAZIO E ARCHITETTURA

L’itinerario prosegue, plasmando organicamente le superfici in geometrie spiraliformi, mescolate a simboli cinetici e di vita in un rapporto aureo ne La Stella di Remo Salvadori così come nei numeri matematici sequenziali di Fibonacci di Mario Merz. Lo spazio è architettura immaginata, moltiplicata all’infinito in visioni futuristiche con Supersuperficie di Superstudio, razionalizzata e dimostrata nell’Intercamera Plastica di Scheggi, attraversata e sospesa nel Concetto spaziale. Attesa di Fontana, incisa e appesa da Robert Morris con la mollezza del feltro, scolpita nella plasticità della pietra da Anish Kapoor. La materia diventa soggetto principale, come mutazione evolutiva nel moltiplicarsi di forme naturali dei moduli in acciaio di Loris Cecchini fino al racconto de Le Metamorfosi ispirate al mondo degli insetti di Jan Fabre, affiancato alla messa in scena del Concerto per mosca blu e matita gialla di Ilya Kabakov.

Dalla caverna alla Luna. Installation view at Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato 2017. Photo Simone Ridi

Dalla caverna alla Luna. Installation view at Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato 2017. Photo Simone Ridi

L’UOMO AL CENTRO

Il discorso sulla genesi del pensiero artistico risulta amplificato dal bassorilievo di lamiera e gomma di Enzo Cucchi e dalla forza purificatrice del fuoco, contornata da teatrali lame conficcate, di Jannis Kounellis. L’uomo è posto al centro nella ricerca formale delle possibili interrelazioni del Multi-bed#1 di Vito Acconci, nell’attenta misurazione della presenza umana data dall’Uomo nudo di schiena di Pistoletto così come nell’icona femminile Jacqueline di Andy Warhol e nella volontà di autodeterminazione della performer Valie Export nel suo autoritratto, permettendo allo spettatore l’avvicinamento a una dimensione di riappropriazione personale.

Stefania Rinaldi

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Stefania Rinaldi

Stefania Rinaldi

Laureata all’Accademia di Belle Arti di Firenze, già durante il percorso di studi intraprende parallelamente esperienze in campo artistico, come fotografa, artista, operatrice didattica e curatrice di mostre, coordinatrice e progettista di eventi culturali e workshop, freepress per alcune riviste…

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