A Murano Loris Gréaud riapre una fornace in disuso con una eccezionale installazione
Tra le rassegne inaugurate durante l’art week veneziana l’intervento di Loris Gréaud sull’isola di Murano vale certamente una visita. Fino a novembre, una ex fornace per la lavorazione del vetro torna a ospitare le magie del fuoco, evocate dal scenografico intervento a cura di Nicolas Bourriaud.
È poetica e avvolgente l’installazione site specific ideata da Loris Gréaud (Eaubonne, 1979) nella cornice della fornace muranese chiusa da sessant’anni e riportata in vita dall’artista, grazie a un lavoro di straordinaria potenza visiva. Sapientemente curato da Nicolas Bourriaud, The Unplayed Notes Factory – progetto speciale targato Glasstress, con il supporto della Fondazione Berengo – regala allo sguardo e al corpo di chi varca la soglia della ex fornace una piena immersione nell’originaria atmosfera del luogo, tra vestigia di fiamme e calore, sullo sfondo di una pratica antica come quella vetraria.
L’INSTALLAZIONE E LA TECNICA
Ogni singolo elemento dell’installazione messa a punto da Gréaud parla la lingua di una tecnica artigianale che affonda le radici nella storia dell’isola e che prende letteralmente forma dinanzi agli occhi del pubblico. Velato da un fumo leggero e scandito da un tappeto irregolare di sfere in vetro che punteggia il soffitto della ex fabbrica, l’ambiente accoglie una puntuale simulazione delle attività produttive di un tempo, rendendo omaggio a un sapere non ancora perduto. Il tutto mediato dalla poesia del gesto artistico, deus ex machina di seducenti alternanze luminose e di una densa trama sonora, che accompagna i saliscendi della luce, del fuoco e delle mani dei maestri del vetro, al lavoro in presa diretta durante le giornate inaugurali.
– Arianna Testino
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