Le femministe dell’arte son tornate: le Guerrilla Girls per la prima volta in Italia
Per la prima volta nello spazio urbano in Italia, lo storico collettivo newyorkese di attiviste con la maschera da gorilla installa 25 manifesti in centro a Bologna, durante il Cheap Street Poster Art Festival.
Da trentadue anni si battono contro il sessismo e il razzismo nel mondo dell’arte, nascondendosi dietro pseudonimi di artiste del passato come Gertrude Stein, Diane Arbus, Tina Modotti, Frida Kalho, Anais Nin, indossando una maschera da gorilla. Sono le Guerrilla Girls (New York, 1985) e sono tornate per inaugurare la quinta edizione del Cheap Street Poster Art Festival di Bologna, nato nel 2013 dall’incontro e dalla determinazione di altrettante donne, per un intervento che, per la prima volta, le vede protagoniste in uno spazio urbano in Italia. La street action di lunedì 1 maggio ha visto scendere in strada persone di tutte le età, in un’azione collettiva ed inclusiva di “attacchinaggio” pubblico: decine e decine di maschere da gorilla hanno invaso la centralissima via Indipendenza, installando i venticinque poster storici del collettivo newyorkese – tra i più famosi, quello di un nudo femminile sovrastato da una maschera di gorilla con lo slogan “Le donne devono essere nude per entrare nel Museo Met?” – nelle ex tabelle affissive del circuito Cheap on Board.
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Il tutto nella logica dell’anonimato, a favore di un’enfasi esclusiva sul messaggio piuttosto che sulle singole identità che via via si sono aggiunte (attualmente ci sono più di 55 attiviste) al nucleo originario nato in reazione alla mostra An International Survey of Recent Painting and Sculpture del 1984. Ospitata al MoMA di New York con l’intento dichiarato di censire i migliori artisti internazionali negli ambiti della pittura e della scultura, la collettiva esponeva di fatto le opere di 169 autori, tra i quali erano incluse solamente 13 donne. Durante il vernissage, un gruppo di artiste protestò in strada tra l’indifferenza degli spettatori: era l’atto fondante del progetto Guerrilla Girls, nato l’anno seguente con lo scopo di protestare contro la predominanza maschile nel sistema dell’arte – sempre con molto humor – attraverso interventi di street poster art, sia in forma di blitz nelle strade e spazi pubblici delle città che di performance e mostre, ospitate in gallerie e musei del calibro del MoMA, della Tate Modern e della Biennale di Venezia (quella del 2005 con la doppia curatela in rosa delle spagnole Rosa Martínez e María de Corral).
-Claudia Giraud
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