Irruzione adamitica al Met di New York durante il gala per Rei Kawakubo. Arrestato l’artista
Serata di gala a dir poco esclusiva, con carovane di abiti griffatissimi, divi e dive, celebrità d’ogni sorta. Al Metropolitan si festeggiava la stilista rivoluzionaria di Comme des Garçons. E un ospite indesiderato è riuscito a fare irruzione…
Evento ambitissimo nell’Olimpo dei vip internazionali, il gala annuale di beneficenza del Metropolitan Museum di New York ha calamitato lo scorso 1 maggio un nutrito parterre di personaggi del mondo dell’arte, dello spettacolo, della moda. Mondanità all’ennesima potenza, stavolta nel nome di una designer-artista tra le più iconiche e radicali degli ultimi 40 anni. Il Met celebra con una grande mostra di taglio storico la madre del brand Comme des Garçons, pioniera di quella scuola giapponese che all’inizio degli Anni Ottanta rivoluzionò la moda europea e occidentale: Rei Kawakubo, regina di New York per una notte, è stata omaggiata dallo star system e raccontata con 150 abiti (o meglio ‘sculture sartoriali’) suddivisi in otto stanze a tema.
E tra buon gusto, stravaganze e le solite cadute di stile, decine di outfit hanno sfilato nel corso della serata organizzata dalla boss di Vogue Anna Wintour: dall’exploit (piuttosto brutto) di tulle e chiffon rosso lacca, con fiocchi, nastri e applicazioni varie, firmato da Maison Margiela e indossato da Katy Perry (che per le mise eccessive ha una predilezione), a Rihanna che con coraggio ha sfoggiato proprio una creazione Kawakubo costruita per ritagli, accumulazioni plastiche e bouquet di tessuto.
UN MINUTO DI OSCENITÀ NEL TEMPIO DELLE CELEBRITIES
Ma a interrompere l’idillio di divi e dive, cocktail e griffe è stata una strana comparsa. Fra i tanti sprovvisti d’invito che hanno provato a imbucarsi l’ha spuntata con un metodo decisamente originale Fyodor Pavlov-Andreevich, performer di Mosca in linea con certa estetica russa spiazzante e provocatoria. Ed eccolo fare il suo ingresso al party: due uomini scaricano da un’auto una grossa scatola di plexiglass sigillata, proprio all’entrata della festa. La trasportano per qualche metro, la poggiano sul red carpet e la lasciano lì per qualche secondo, dinanzi agli ospiti sbigottiti. All’interno, raggomitolato come un feto, c’è lui, l’artista. Completamente nudo. La performance dura poco, giusto il tempo di permettere alla sicurezza d’intervenire: coperto con un telo bianco, per sottrarre allo sguardo dei presenti la sconcia visione, lo hanno trascinato fuori nell’imbarazzo generale. Secondo il New York Daily News Pavlov-Andreevich è stato arrestato e rilasciato poco dopo, ma dovrà rispondere di alcune accuse, tra le quali disturbo della quiete pubblica e atti osceni.
Quale sia il senso dell’azione – a parte il disturbo alle celebrities, in un tempio del più potente mainstream culturale – non è chiarissimo, ma non si trattava di un gesto confezionato ad hoc. L’opera, dal titolo Fondling, è già stata riprodotta in contesti simili a partire dal 2015. Il debutto fu a Venezia, nei giorni dell’opening della Biennale di Enwezor, durante un evento alla Fondazione Pinault. Da allora l’identico format ha creato un po’ di scompiglio al Museo Garage di Mosca, nelle sede londinese di Christie’s e nel 2016 alla Biennale São Paulo.
– Helga Marsala
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