Cemento e memoria. Alexandre da Cunha in Brasile
Galleria Pivȏ, San Paolo del Brasile – fino al 19 giugno 2017. Alexandre da Cunha anima con le sue opere la galleria ospite di una delle strutture più iconiche della metropoli brasiliana, il Copan.
Non è all’ordine del giorno in Brasile assistere a una mostra di artisti locali mid-career, che in genere tendono a essere più attivi all’estero. Per colmare questa lacuna la galleria Pivȏ si sta impegnando con il suo Annual Exhibition Program a promuovere nuovi progetti di artisti brasiliani affermati.
Alexandre da Cunha (Rio de Janeiro, 1969) è cosmopolita: la prima formazione avviene alla FAAP di San Paolo ma si sposta presto a Londra, dove vive tutt’ora, per studiare al Royal College of Arts prima e al Chelsea College of Arts poi. Come molti artisti che si sono formati a San Paolo non partecipa alla forte contestazione del mercato dell’arte che negli ultimi anni accomuna la produzione di altre città brasiliane.
Le sue opere sono essenzialmente assemblaggi: found material che da Cunha unisce in nuove composizioni e colloca in rapporto con l’ambiente circostante.
DEFLAGRAZIONI E ASSEMBLAGGI
Gli spazi della galleria Pivȏ si trovano al primo piano del Copan, il più iconico edificio di San Paolo progettato dall’architetto Oscar Niemeyer negli Anni Cinquanta. Non è la prima volta che da Cunha lavora in uno spazio creato dal gigante dell’architettura brasiliana: l’ultima nel 2012 nel Padiglione della trentesima Biennale di San Paolo.
Per BOOM da Cunha ha vissuto e lavorato due mesi nel Copan, creando opere inedite e collocandone alcune già realizzate. Lo spazio della galleria è un ambiente organico e sinuoso, una pianta irregolare nella quale le opere creano una moltitudine di punti di osservazione. I materiali impiegati non si discostano molto da quelli dell’ultimo decennio di attività: dalle frange di mocio ai frammenti di panni e al cemento.
Al centro l’opera più antica, Contratempo del 2013, una serie di migliaia di immagini di esplosioni proiettate a parete. Tutto intorno, i detriti della deflagrazione, object-trouvè che l’artista ha riassemblato e ricollocato costruendo nuovi significati. Le sculture Couple, realizzate per la mostra, sono costituite da lastre di marmo e frammenti di arredo urbano in cemento dalle forme flessuose, simili per materia e sensibilità allo spazio che le ospita.
OMAGGIO AL COPAN
Lamiere dilaniate si riconfigurano a creare un diaframma di transito per un corridoio con Portal. Mix (Boom), una betoniera industriale sezionata in quattro parti. L’opera è stata creata appositamente per il Copan che è la più grande struttura in cemento armato del Brasile, con all’incirca 400 kili di cemento per metro cubo distribuiti su 35 piani. Oltre a stupire per le sue dimensioni e il suo peso Mix (Boom) ricorda lo sforzo epico avvenuto per creare l’ambiente nel quale è immersa.
Il titolo stesso della mostra dichiara il tipo di relazione di significato creato dalle opere di da Cunha: BOOM, un’onomatopea, un costrutto che esprime analogie intuitive, difficili da sistematizzare nel linguaggio convenzionale e che per essere completamente assimilata dipende dal contesto culturale locale.
È questa poetica di relazioni sottili e vivaci che l’artista costruisce dai resti delle deflagrazioni di Contratempo e del boom economico brasiliano del quale il Copan è il monumento.
– Federico Godino
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