Maurizio Nannucci e i dilemmi del nostro tempo. A Milano
Galleria Fumagalli, Milano – fino al 22 luglio 2017. Cinque opere site specific, declinate nei tre colori primari (cui si aggiunge il verde) e impreziosite da un fascio luminoso, riflettono sul difficile concetto di scelta nel caotico universo contemporaneo.
Immagine, superficie, luce, colore, pensiero. Di questo sono fatte le opere installative di Maurizio Nannucci (Firenze, 1939), che indaga le potenzialità della parola e ne allarga la portata, un po’ come negli esperimenti di letteratura potenziale del gruppo OULIPO. La sua ricerca è sospesa nell’urgenza della scelta: cinque opere che manipolano altrettante frasi pensate dall’artista, riferite agli stimoli ricevuti quotidianamente; stimoli affrontati con l’istinto, cui poi si sovrappone il senso critico. Perché nella caotica società attuale l’individuo è sottoposto a continua pressione, al punto che il concetto di scelta, la semplice azione dell’utilizzo del proprio libero arbitrio, diviene un’urgenza, un piccolo dramma personale.
Con lo scetticismo dell’uomo di mondo, Nannucci non offre soluzioni, si limita a indicare un percorso, ad alludere alle sue possibili conseguenze. L’utilizzo dei neon aggiunge un’aura suggestiva a opere dalla profonda forza concettuale.
– Niccolò Lucarelli
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