Rivoluzione Maxxi. Nuovi spazi e allestimenti per il museo nazionale delle arti contemporanee

La collezione si amplia, si rinnova, si dispone con un nuovo percorso tra le sale. E poi arrivano spazi e servizi innovativi, in un museo che continua a crescere e a cercare un contatto con la città. Evento in grande stile per il nuovo Maxxi. Presente anche il Presidente della Repubblica. Tutte le foto.

Primavera di rivoluzioni per il MAXXI. Che il 6 maggio, con un mega evento battezzato Re-Evolution, ha presentato la sua veste nuova alle istituzioni e al mondo dell’arte e della cultura. Un riassetto poderoso della collezione, una serie di servizi al pubblico e un sistema articolato per la zona del pianterreno, cercando di spingere ulteriormente il concetto di museo come macchina complessa, aperta alla città, capace di farsi membrana permeabile tra i volumi interni, il contesto urbano e la scena internazionale. Essendo, prima di tutto, attivatore di relazioni, di immagini, di pensiero. Un piccola polis sperimentale e plastica, che funzioni come microcosmo attraversabile: la sfida visionaria di Zaha Hadid prosegue, nel lavoro continuo di rinnovamento e riscrittura.
Presenti alla vernice un’emozionata Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi, che ha fatto gli onori di casa ricevendo e accompagnando il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. Con lei il team che ha reso possibile questo progetto: dal direttore artistico del Maxxi Hou Hanru ai due direttori specifici per le sezioni Arte e Architettura: Bartolomeo Pietromarchi e Margherita Guccione.

Giovanna Malandri accompagna le autorità nel nuovo percorso del Maxxi - foto Maxxi via Fecebook

Giovanna Malandri accompagna le autorità nel nuovo percorso del Maxxi – foto Maxxi via Fecebook

I SERVIZI AL PUBBLICO

A proposito di comunicazione con l’esterno si parte proprio dall’ingresso, non più aperto solo su Piazza Boetti – il grande slargo interno dell’edificio – ma ricavato sul marciapiede per portare direttamente il visitatore dentro l’ampio bookshop con caffetteria che affaccia direttamente sulla strada. “Un simbolo importante”, ha spiegato Hou Hanru, “finalizzato a creare connessione tra il museo e la città e scambiare nuova energia e vitalità“.  Il nuovo bar Typo, ricavato nella sala delle ex caserme, sarà aperto dalle 8 alle 22 e nel weekend fino alle 23, e punta a diventare per il quartiere Flaminio un riferimento reale, in un contesto eccezionale, per colazioni, light lunch, aperitivi.
E sempre a proposito di ristorazione – la cui gestione è stata affidata col bando dello scorso anno al Consorzio Stabile Seaman – il nuovo ristorante Linea unisce ristoro veloce per i visitatori e grande cura per cene, eventi, banchetti privati, nello spazio progettato dall’architetto Andrea Lupacchini con allestimento dalla Devoto Design. Consulenza importante quella dello chef Cristina Bowerman, chiamata a fornire la sua preziosa consulenza proprio nei casi di menu creativi tailor made, per poche persone e specifici eventi.

DALLA PIAZZA ALL’INGRESSO OPEN

Novità anche sulla stessa piazza, che ospita diverse installazioni di grandi dimensioni: dal candido Winter Moon in alluminio dipinto di bianco, uno degli alti alberi di Ugo Rondinone esposti di recente a Place Vendome a Parigi e ai Mercati di Traiano, allo scheletro di legno e corda di Mircea Cantor (Anima ), alto 8 metri e lungo 10, passando per il barcone MareoMerz che Elisabetta Benassi realizzò nel 2013 per la Fondazione Merz, reinterpretando l’ultima automobile del grande artista.
Prosegue il rituale dell’accoglienza, con spazi e progetti gratuiti a disposizione di visitatori e professionisti, grazie all’area del pianoterra chiamata The Place to Be, in cui si trovano una gallery permanente realizzata in collaborazione con In Between Art Film; uno spazio per l’Archivio di Incontri Internazionali d’Arte; un laboratorio per la didattica con il percorso Kids Museum sostenuto da BNL- Gruppo BNP Paribas.

L'albero di Ugo Rondinone nella piazza del Maxxi

L’albero di Ugo Rondinone nella piazza del Maxxi

LA COLLEZIONE, FRA PRESTITI E ROTAZIONI

Ma è la vasta collezione ad essere cuore pulsante di questa rivoluzione, un nucleo che negli anni ha continuato ad espandersi, tra nuove produzioni, donazioni e acquisizioni, e che oggi viene ripensato attraverso le gallerie dei vari piani, includendo alcune pezzi mai esposti prima. Un patrimonio pubblico, ha spiegato la Melandri, che viene “offerto gratuitamente dal martedì al venerdì e ogni prima domenica del mese”, e che è reso sempre più esteso e accessibile: “questa è la re-evolution di una grande istituzione culturale, laboratorio di futuro e memoria della contemporaneità”. Le fanno eco i due direttori, che spiegano come, nel nuovo allestimento, la collezione diventi “un corpo vivo e dinamico, fatto di opere esposte a rotazione, donazioni, comodati e prestiti”. Un percorso , aggiungono, “che racconta come artisti e architetti si sono confrontati con l’idea di spazio abitabile, dalla città agli ambienti più intimi”.
Lunghissimo l’elenco di capolavori selezionati per questo percorso, tra grandi nomi italiani e internazionali: dai carboncini della serie The general jungle or carrying on sculpting di Gilbert & George, alle drammatiche foto di Letizia Battaglia dedicate all’ex ospedale psichiatrico di Palermo; dai disegni preparatori di William Kentridge per il mitico fregio che accompagna un tratto del Lungotevere, all’avvolgente walldrawing #1153 Ripples in bianco e nero di Sol LeWitt, che per la prima volta compare su un’ampia parete del museo; da un Igloo di Mario Merz al letto bianco di Domenico Goli. Per l’interessante focus dedicato ai temi della casa e della città si alternano opere di varia natura, fra architettura, fotografia, installazione: dai 60 scatti di Gea CasolaroMaybe in Sarajevo (1998)alla Città ideale di Liliana Moro, dalle foto di Armin Linke e Helene Binet scattati nella casa di Noto dell’architetto-collezionista Giuseppina Grasso Cannizzo, fino ai 3,24 mq di Francesco Arena che riproducono l’ambiente in cui Aldo Moro trascorse i suoi ultimi 55 giorni di vita sotto sequestro delle Brigate Rosse e che durante l’opening ha colpito particolarmente il presidente Sergio Mattarella; dall’insolito progetto fotografico urbano di Helmut Newton, 72 ore a Roma, agli approfondimenti sulle grandi architetture contemporanee di Roma, con le maquette della Moschea di Portoghesi, dell’Auditorium di Renzo Piano, della Nuvola di Fuksas. Insomma i (purtroppo pochissimi) landmark contemporanei dell’ultimo quarto di secolo, assieme al Maxxi naturalmente.
Tra le donazioni Piccolo Sistema di Gianfranco Baruchello, una scultura in marmo di Bruna Esposito e Io sono dolce sirena di Luca Maria Patella, mentre per i prestiti e i comodati si sono attivate intelligenti e necessarie partnership con istituzioni, secondo una logica di network tra il museo e i presidi culturali della città, dall’Archivio Agnetti alla Fondazione Giuliani, dalla Fondazione Nomas alla Collezione Barillari.

Pier Paolo Calzolari, Senza Titolo, 1970

Pier Paolo Calzolari, Senza Titolo, 1970

IL SUPPORTO DI BAT

Tra i sostenitori dell’iniziativa “Re-evolution” anche BAT, acronimo di British American Tobacco, multinazionale del tabacco, terza più grande azienda mondiale produttrice di sigarette, con sede centrale a Londra e diverse divisioni internazionali. L’azienda, in supporto delle attività del Museo, ha adottato simbolicamente l’opera in collezione di Pier Paolo Calzolari, “Senza Titolo, 1970”, realizzata proprio con foglie di tabacco e intitolata al concetto di energia vitale come consunzione, fra deperibilità organica e scansione temporale. “Ci è parso un bel modo per rafforzare, anche simbolicamente, il legame che c’è con la storia del Paese e con la sua produzione agricola di qualità”, ha spiegato Andrea Conzonato, AD di BAT Italia, soffermandosi sul valore del MAXXI, come “autentico tempio della cultura contemporanea“. Sostenere le eccellenze italiane, fra industria culturale e sviluppo d’impresa, è una missione che vede a fianco – sempre di più, fortunatamente – spazi pubblici e strategia dei privati. Grazie al contributo di BAT Italia il MAXXI ha potuto contare su risorse importanti per dare seguito al progetto di ampliamento degli spazi dedicati alla collezione, oggi triplicati grazie al nuovo allestimento dal titolo “The Place to be”.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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