Riapre l’ex Albergo Diurno di Bergamo per Contemporary Locus, il format che riscopre i luoghi
Al via Contemporary Locus a Bergamo, la manifestazione che riapre al pubblico luoghi dimenticati della città. Quest’anno è la volta dell’ex Albergo Diurno.
Riportare alla luce luoghi abbandonati o nascosti attraverso mostre e installazioni d’arte contemporanea è ormai una moda. A Bergamo è diventata consuetudine grazie a Contemporary Locus, il format che dal 2012, attraverso il lavoro di artisti contemporanei, svela al pubblico luoghi dimenticati della città. La manifestazione, a cura di Paola Tognon, ha in questi anni riaperto temporaneamente tantissimi edifici dismessi. Quest’anno è la volta dell’ex Albergo Diurno, nato come rifugio antiaereo e poi riconvertito dopo la fine della Seconda guerra mondiale in spazio pubblico con funzionalità igienico-sanitarie, commerciali e ricreative. Chiuso definitivamente nel 1978, l’ex Albergo Diurno resta un simbolo della città. In questo luogo così suggestivo la curatrice ha invitato a lavorare due artisti internazionali: Kader Attia (Senna-Saint-Denis, Francia 1970) e Alvin Curran (Providence, 1938). “L’ex Albergo Diurno”, ci dice Paola Tognon, “è un luogo abbandonato, ma raccoglie una lunga storia, prima rifugio antiaereo, poi centro di aggregazione, con funzioni igienico-sanitarie e sociali. Questa storia e l’evidente forma a panottico del luogo hanno privilegiato, accanto alla partitura di Alvin Curran, la scelta dei lavori di Kader Attia e la decisione di proiettare anche il suo film “Reflecting Memory” che presenteremo dopo l’opening, il 28 maggio, in una apposita edizione italiana, affinché la sua ricerca possa arrivare a tutti”.
LE OPERE IN MOSTRA
Per l’ex Albergo Diurno i due artisti hanno pensato a due opere site-specific che dialogassero in maniera profonda con lo spazio. “Quando sono venuto qui e ho visto per la prima volta questo luogo”, dice Alvin Curran, “ho capito subito cosa dovevo fare: ‘Concerto per vasca da bagno e orchestra’ è una musica in movimento che nasce direttamente dall’architettura e dalla struttura circolare dello spazio. La mia musica nasce da siti veri, spazi architettonici in tutto il mondo, e qui chiaramente c’era una partitura già data dalle tante stanze dell’ex Albergo Diurno, ognuna delle quali ospita un musicista che suona come un soggetto indipendente”. L’opera di Curran parte da una performance avvenuta durante la serata inaugurale che si è trasformata in una partitura a più voci che abita lo spazio per tutta la durata della mostra. Kader Attia, invece, presenta a Bergamo il film “Reflecting Memory” con il quale ha vinto l’ultimo Prix Duchamp nel 2016. Inoltre, ha realizzato una grande scultura site-specific che rimanda a La Colonie, lo spazio dedicato all’arte contemporanea fondato dall’artista a Parigi.
– Mariacristina Ferraioli
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