Valerio Nicolai a Roma. La mostra da smART nelle parole dell’artista (e nelle foto in anteprima)
Artista giovane, di talento, con una cifra molto personale, Nicolai inaugura a Roma una sua personale presso un’interessante spazio non profit. La mostra in anteprima, in una carrellata di immagini dell’allestimento e della residenza, accompagnate dalle riflessioni dell’autore…
Un mese in residenza presso smART, spazio romano per mostre, residenze, talk e laboratori, gestito da un’associazione culturale all’interno di una deliziosa villetta con giardino in Piazza Crati, zona residenziale lungo la Salaria. Qui Valerio Nicolai (1988, Gorizia) ha trascorso i suoi 30 giorni di lavoro, progettando e realizzando una mostra personale, interamente con opere nuove. Giovane artista di talento, tra coloro che più stanno destando l’attenzione della critica, ultimamente osservato dalla Galleria Monitor (che supporta l’esposizione), Nicolai ha così ripercorso il format caro a smART: gli artisti arrivano, trascorrono lì un periodo di tempo, si dedicano anche ad attività collaterali (tra workshop didattici e incontri col pubblico) e concepiscono progetti tailor made, ragionati in relazione al contesto.
MATERIALI E AFFINITÀ ELETTIVE. TRA PITTURA E SCULTURA
Prospettiva di una matrioska, a cura di Marcello Smarrelli, in programma dal 30 maggio al 29 settembre 2017, mette insieme pittura, scultura e installazione, in un processo di genesi dell’immagine che si colloca fra la realtà e la sua trasfigurazione poetica e concettuale. Dettagli del quotidiano diventano tracce mobili, impreviste, frutto di contaminazioni e accostamenti che minano la riconoscibilità, forzano i limiti del senso e aprono nuovi varchi, stimolando il gioco delle filiazioni e delle interpretazioni. “Ci sono dei materiali con cui hai semplicemente delle affinità, altri con i quali impari ad averle. Poi le idee spesso si concretizzano coi mezzi che possiedi”, ci spiega Nicolai, che lavoro dopo lavoro lascia trasparire una sensibilità speciale per la materia, una propensione manuale, un’attitudine alla lettura “fisica” delle cose, passando dall’immaginazione. E la pittura si fa scultura, poi installazione, restando – sembrerebbe – l’origine e la misura di ogni operazione creativa. Anche quando l’immagine si definisce nei volumi, piuttosto che sul piano. Oggetti come dipinti, quadri che diventano cose.
INSTALLAZIONI COME MATRIOSKE
Tutto parte “dal semplice gesto di preparare dei soggetti da ritrarre, partendo da un oggetto mio, inglobandolo nel reale, ritraendo poi il tutto come una specie di natura morta”, racconta. Still life che vivono e muoiono gli uni dentro gli altri, generandosi a catena, del tutto simili, ma in qualche modo diversi. Ripetizioni differenti. Dimensioni doppie, triple, molteplici. E ciò che conosci, improvvisamente, non ti appartiene più. “L’ oggetto principale muore all’ interno di queste installazioni che chiamo ‘matrioske’”, continua. “Sono soprattutto il punto di vista e il tempo a determinare l’ effetto a matrioska. È stato molto divertente pensarli, farli a volte un po’ meno perché non ho molta pazienza e in alcuni era richiesta. Ma questo anche questo fa parte dell’ attrazione che sento nei confronti di ciò che non sono e a cui non appartengo. La sensazione di ritrovarsi, alla fine, di fronte a oggetti che restano estranei. Ed è qui che entra in gioco, probabilmente l’idea di un doppio binario, di una doppia dimensione”.
– Helga Marsala
Valerio Nicolai
Prospettiva di una matrioska
a cura di Marcello Smarrelli
Opening: martedì 30 maggio 2017, ore 18.30
Fino al 29 settembre 2017
smART – polo per l’arte – Piazza Crati 6/7, Roma
www.smartroma.org
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