Bandiere d’artista sventolano a New York. Un nuovo progetto di arte pubblica di Creative Time
Si chiama Pledge of Allegiance il progetto di Creative Time che invita 16 artisti noti, da Tania Bruguera a Yoko Ono, a lanciare messaggi politici tramite una bandiera. Non dichiaratamente contro Trump il progetto riflette sul difficile momento storico.
Arte e politica sono un binomio sempre più frequente nell’America che ha votato Donald Trump. Un presidente che non piace agli artisti, agli intellettuali, ai progressisti i quali sempre di più vogliono far sentire la propria voce e il dissenso. Sono innumerevoli, e non sempre interessanti ed efficaci, gli interventi che Artribune vi ha raccontato in questi mesi e che riguardavano la relazione difficile tra il mondo della cultura e il presidente. Citarli tutti sarebbe impossibile, ci limitiamo a rimandarvi ai commenti “a caldo” dei nostri connazionali residenti in USA, the day after l’election day. Nel frattempo, Creative Time, istituzione newyorkese dedicata all’arte pubblica, ha lanciato una nuova trovata, che ha coinvolto tanti influenti artisti. 16 per l’esattezza, da Tania Bruguera a Jeremy Deller, da Yoko Ono a Pedro Reyes, fino a Rirkrit Tiravanija e Nari Ward. Ma ci sono anche gli “insospettabili” come l’apparentemente non politicizzato Vik Muniz e mostri sacri come Ann Hamilton e Robert Longo. L’operazione si concretizza nella realizzazione di bandiere d’artista che lancino messaggi politici.
LE BANDIERE DI CREATIVE TIME
Non è una azione dichiaratamente contro Trump, più una riflessione sul difficile presente che ci riguarda, con le sue cattive notizie e il senso di sicurezza che è venuto a mancare. Non è un caso che artisti politicizzati come Jeremy Deller, che nelle scorse settimane aveva fatto sentire la sua voce con una operazione virale, contro Theresa May abbia voluto cogliere questa sfida. O Tania Bruguera, attivista cubana, in un momento delicatissimo della storia dei rapporti tra Cuba e USA, nei giorni in cui Donald Trump ha dichiarato di non voler proseguire nell’apertura, faticosamente costruita da Barack Obama, con l’isola nei Caraibi, da anni sottoposta ad un doloroso embargo. Le bandiere verranno issate sopra la sede di Creative Time al 59 East 4th St. a Manhattan e avranno molteplici messaggi. Tra quelli già noti, Don’t worry, be angry, di Deller o quella di Nari Ward che si ispira a Marcus Garvey, attivista, sindacalista giamaicano che si è battuto negli Stati Uniti per i diritti della gente di colore sul lavoro.
PLEDGE OF ALLEGIANCE
Pledge of Allegiance, così si chiama il progetto, mira a ispirare un senso di comunità tra le istituzioni culturali: ogni artista affronterà una questione o una causa che lo appassiona, su cui riflettere collettivamente. “Abbiamo capito”, ha commentato Nato Thompson, direttore di Creative Time, “che avevamo bisogno di uno spazio per resistere, non in opposizione ma a sostegno di un simbolo. Perciò abbiamo creato un luogo permanente di riflessione. La bandiera ci è sembrata la forma ideale per costruire questo spazio, virtualmente e simbolicamente”.
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