Wall drawing di David Tremlett in chiesa per la rinascita di Coazzolo tra Langhe e Monferrato
David Tremlett torna nelle Langhe, quasi vent'anni dopo la realizzazione, in coppia con Sol Lewitt, della Cappella del Barolo a La Morra. Questa volta dipinge gli esterni di una chiesetta tra le vigne tutto da solo.
Dopo quasi vent’anni dal wall drawing realizzato insieme a Sol Lewitt nella famosa cappella della famiglia vinicola dei Ceretto a La Morra – terra del Barolo -, David Tremlett è tornato nelle Langhe per un altro intervento. Questa volta l’artista britannico – su invito dell’Assessore alla Cultura di Coazzolo Silvano Stella, proprietario del castello che domina il piccolo paese al confine tra le province di Asti e Cuneo – ha rivolto la sua attenzione alla Chiesetta della Beata Maria Vergine del Carmine, tuttora consacrata, edificata alla fine del Seicento in aperta campagna, con una vista che spazia sulle colline del Moscato, fino ad arrivare al Monviso. “Quando Silvano mi ha portato a Coazzolo per la prima volta, mi sono subito innamorato dell’idea”, ha raccontato Tremlett, che ha iniziato i lavori lo scorso settembre in coincidenza con la vendemmia, e che il 24 giugno prossimo sarà presente alla cerimonia d’inaugurazione della “sua” chiesetta per ricevere la cittadinanza onoraria del paese dell’astigiano. “I miei genitori erano contadini e qui ho ritrovato i loro valori di semplicità, genuinità, onestà, gli stessi che credo potrà provare chiunque, visitando la chiesetta ed entrando in contatto con questa comunità”.
L’INTERVENTO A COAZZOLO
Quest’intervento parte infatti da un’iniziativa privata, rivolta soprattutto agli abitanti di Coazzolo, più che a eventuali turisti, nato da un legame di amicizia di lunga data tra l’assessore e l’artista, e sostenuto da una galleria importante come la londinese Laure Genillard Gallery, diretta dalla moglie di Tremlett, Laure Genillard appunto. “Ho ideato e sostenuto finanziariamente questa iniziativa, supportato dalla LGLondon Gallery”, ci tiene a ribadire Stella, “con l’intento di stimolare una dialettica fra noi che abitiamo e trasformiamo con il nostro lavoro il paesaggio, non sempre migliorandolo, e artisti di altissimo livello, come in questo caso Tremlett che, con i loro molteplici linguaggi, possono ispirarci e aiutarci a riscoprire quella sensibilità estetica talvolta smarrita, che i nostri predecessori sembravano possedere naturalmente”. L’edificio, con i suoi oltre 300 metri quadri di superficie pittorica esterna, ha rappresentato per Tremlett una specie di rivincita su Sol Lewitt, scomparso nel 2007, con cui aveva condiviso il lavoro a La Morra: “Già solo la possibilità di lavorare esclusivamente sulle pareti esterne è stato per me motivo d’ispirazione”, ci ha spiegato l’artista, “perché la cappella di Barolo era stata decorata da due persone, una per gli interni e una per gli esterni. A Coazzolo siamo solo io e le Langhe”.
– Claudia Giraud
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