La Fondazione Ragghianti inaugura una mostra diffusa a Lucca. E inventa un’app per fruirla meglio
Sviluppata per la mostra attualmente in corso, la app costituisce un esempio di interazione fra le opere e la città. E sempre più, anche in Italia, ci si affida ai nuovi dispositivi per facilitare ai turisti la conoscenza delle città.
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Il passo sospeso. Esplorazioni del limite è la mostra, di cui si parlerà approfonditamente nel numero 38 di Artribune Magazine, ospitata dalla Fondazione Ragghianti e curata da Alessandro Romanini, che tocca oltre mezzo secolo di storia dell’arte, attraverso le opere di 44 artisti, fra i quali Marina Abramovic, Alighiero Boetti, Sandro Chia, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Marisa Merz, Igor Mitoraj, e Santiago Serra. Come spiega il curatore, la mostra “è stata pensata per indagare il delicato tema del “confine”, e trova ispirazione nelle mura della stessa Lucca, che sono state nei secoli confine e porta di accesso verso l’esterno, un diaframma osmotico che ha permesso il dialogo con il mondo”.
Allestita in maniera diffusa per la città, la mostra Il passo sospeso. Esplorazioni del limite è stata pensata anche per permettere al pubblico di scoprire la storia cittadina, attraverso una app.
UN PERCORSO INTEGRATO
Infatti, il percorso della mostra è integrato, oltre che dai pannelli esplicativi delle opere, anche da un’applicazione per smartphone e tablet, scaricabile gratuitamente da iTunes, la quale, oltre a tracciare la mappa dei luoghi espositivi, fornisce notizie artistiche e storiche, informazioni logistiche sui parcheggi e su altre facilities. La app è costruita in maniera open, ovvero indica sulla mappa le opere che, a seconda della posizione dell’utente, si trovano più vicine, e dalle quali iniziare la visita; per cui, permette di scoprire la mostra su ispirazione personale, una volta raggiunte le opere. Non ci sono quindi itinerari prestabiliti, ma ci si può lasciar guidare dall’istinto. Raggiunte le opere, la app “passo sospeso” entra in funzione e traccia la storia dell’area cittadina in cui ci trova, da un punto di vista artistico e architettonico.
APP FRA ARTE E TURISMO
L’iniziativa lucchese rientra nell’ottica dell’utilizzo sempre più massiccio delle app per aiutare i visitatori a scoprire le città in cui si trovano, in questo caso partendo dall’itinerario della mostra. Ma numeroso sono le città italiane che si sono dotate di questo tipo di dispositivi, per rendere facilmente fruibile ai turisti il loro patrimonio storico. Fra le app più curiose, ma anche caratteristiche, quella ideata dalla città di Roma e dedicata alla mappa dei “nasoni”, ovvero le fontane dall’inconsueta forma. Acquistabile su App Store, dà la possibilità di individuare le fontane artistiche e i monumenti ad esse più vicini, dandone anche una breve descrizione storica. Di stampo vagamente filosofico, com’è nel carattere della città, Immaginapoli, la app sviluppata da un gruppo di docenti della Federico II, che presenta Napoli sotto vari punti di vista: architettonico, letterario, leggendario, geologico, gastronomico. Oltre alla narrazione vera e propria, l’hub permette l’accesso al patrimonio immateriale della città, facendola conoscere nei suoi aspetti più tipici.
– Niccolò Lucarelli
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