Liste 2017. Le prime considerazioni e i migliori 5 stand secondo noi
Dopo qualche giornata di perplessità tra Kassel e Münster il circo del mondo dell'arte contemporanea si è ritrovato a Basilea e ha rifiatato un po', dato che il livello delle proposte visto sin'ora (Unlimited, Liste, Design\Miami) è salito decisamente.
Anche Liste non fa eccezione. Certo la formula è un po’ stanca e la location è palesemente inadeguata: Liste insiste a proporsi in una vecchia fabbrica di birra all’interno della quale vengono stipate giovani e creative gallerie di tutto il mondo che non sono ancora riuscite ad entrare alla fiera principale Art Basel. Il risultato da qualche tempo a questa parte è patetico perché nel frattempo queste “giovani” gallerie sono diventate establish e l’ambiente post-industrial sta stretto a molte. In più la fiera subisce una presenza di pubblico massiccia e gli spazi non sono sufficienti per contenere la folla. La mancanza di vie di fuga e percorsi di sicurezza in caso di emergenza contribuiscono a farci dire – lo diciamo da anni – che Liste dovrebbe trovarsi una nuova casa.
Tuttavia c’è anche da sottolineare come molte gallerie, quest’anno più degli anni passati, si siano presentate con proposte assai convincenti. Guarda caso molte tra queste sono state costrette a riallestire tutto lo spazio trasformandolo in uno stand fieristico classico e dunque combattendo contro lo spazio invece che avvantaggiarsene. Tra queste gallerie ne abbiamo scelte 5 particolarmente centrate.
MADRAGOA, LISBONA
Galleria lisboeta aperta da italiani e in grande crescita. Stand defilato e impeccabile. A terra una struttura a maglia di legno con elementi di metallo pensata dal messicano Rodrigo Hernandez costringe all’equilibrismo i visitatori, alle pareti un grande disegno di una Londra vista dall’alto di un grattacielo vintage e sopra gli interventi di Luis Lazaro Matos, trentenne portoghese, che disegnano motivi dandy su figurine militari.
CROY NIELSEN, VIENNA
Pulito, secco, austriaco. Una scultura in metallo di Iza Tarasewicz al centro e poi tutto intorno i quadri con interventi a penna di Ben Schumacher. Le foto sono quelle che sono ma andatevi a vedere la qualità dei lavori di quest’ultimo in giro per il web.
CREVECOEUR, PARIGI
E’ una edizione di Liste tutta modulata sulla pittura e questo stand (seppur non disdegnando la scultura) lo conferma a pieno con proposte di altissimo livello. Colpisce in particolare la serie di piccolissime pitture della giovane Louise Sartor. Qui una foto dell’insieme, ma sul nostro instagram una gallery a riguardo da non perdere.
SUPPORTICO LOPEZ, BERLINO
Stand coraggioso, anche dal punto di vista balistico, per la galleria berlinese che, partita da Napoli, quest’anno compie 10 anni. Alle pareti i quadri (anche su tastiere Mac) di James Hoff allestiti sulla sua carta da parati e, in mezzo allo spazio, imobile della svizzera Franziska Lantz obbligano i visitatori ad un labirinto trasparente fatto di materiali di scarto sospesi.
GREGOR STAIGER, ZURIGO
Ancora pittura, tanta pittura. Tutte le pareti sono ricoperte dai nuovi oli su tela (160×180) di Lucy Stein mentre al centro, a creare uno spazio di separazione e di disturbo tra visitatori e quadri, si innalzano le sculture in metallo dipinto a mano di Sonia Kacem
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