La poetica della linea. LeWitt e Uriarte a Firenze
Galleria Gentili, Firenze – fino all’8 settembre 2017. Attraverso due protagonisti dell’arte contemporanea, una riflessione sull’utilizzo dello spazio murale in chiave geometrica. Una mostra dall’elegante minimalismo formale, che evoca le teorie di De Stijl.
Da elemento cardine per realizzare edifici, il muro, una volta rifinito e intonacato, diventa parete, sottile sfumatura della lingua italiana per indicare un cambiamento estetico e un arricchimento funzionale: le Drawing Series di Sol LeWitt (Hartford, 1928 – New York, 2007) presero avvio negli Anni Sessanta, come aggiornamento dell’astrattismo geometrico di Piet Mondrian: nella visione dell’artista americano, le differenti combinazioni di linee divengono una sorta di quarta dimensione, trascendendo la parete che, da elemento architettonico, si fa “porta magica” d’alchemica memoria, aperta su un’insospettata realtà circostante.
Da parte sua, Ignacio Uriarte (Krefeld, 1972) trasferisce sulla carta questo modus operandi e, utilizzando le linee ortogonali, costruisce geometrie dal sapore architettonico, riecheggiando anche la facciata di Palazzo Diamanti a Ferrara. Una riflessione sulla superficie, in bilico fra antico e moderno.
– Niccolò Lucarelli
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati