Nel segno della continuità. Valentini e Gaggia a Fermignano

Galleria Bramante, Fermignano – fino al 25 giugno 2017. Due personalità, due cifre stilistiche, quattro mani per comporre un progetto. Nasce da un’acquaforte la mostra “Del filo e del segno”, una speciale incisione che porta il nome latino di Unitis Signis.

Un’alleanza di tracce e simboli congiunge due mondi artistici distinti in un unico universo: i tratti prevalenti di questo universo sono chiaramente riconducibili a un nonagenario autore punto di riferimento dell’arte grafica contemporanea internazionale, Walter Valentini, affiancato da un secondo artista, nato negli Anni Settanta, la cui sensibilità è stata chiamata ad abitarne l’opera, Giovanni Gaggia.
Agganciati nella stessa soluzione grafica, duettano, in una sola acquaforte dal titolo Unitis Signis, le peculiari traiettorie cosmiche dall’uno, Valentini, e i rimandi di significato dell’altro, Gaggia, spinto verso sentieri più concettuali che lirici, tipici della sua poetica più recente. Doppio è anche il filo conduttore che lega due firme tanto lontane nella carriera come nello stile: entrambi originari di Pergola, entrambi ex allievi della Scuola del Libro presso l’Istituto di Belle Arti di Urbino. La collaborazione a quattro mani diventa un forte evento emblematico: non si tratta di un incoraggiamento che un maestro d’età avanzata concede a un emulo più giovane, ma di un atto di stima che si esplica in una sorta di passaggio di consegne verso un sodale che si è guadagnato attenzione sul campo; con Unitis Signis Giovanni Gaggia aggiunge una pagina importante alla sua prodizione recente.

Giovanni Gaggia, Miratus sum, 2011

Giovanni Gaggia, Miratus sum, 2011

UN DIALOGO SERRATO

La mostra Del filo e del segno, curata da Chiara Canali, ha come nucleo pulsante, al centro dello spazio, l’esposizione dell’acquaforte e delle lastre incise per eseguirla, in cui risultano evidenti lo sviluppo dell’opera e le tracce dei due artisti non sovrapposte ma affiancate; sulle pareti delle tre sale si incalzano in moduli alternati frammenti delle carriere di ognuno dei due autori: per Valentini lo storico ciclo La Stanza del Tempo (1983) ed il libro d’artista, illustrato con sei acqueforti, Dante Anarca e i suoi sei maestri (1990), poemetto inedito di Giacomo Oreglia; per Gaggia i disegni a matita e sangue su carta, le opere ricamate su lino e alcune testimonianze del patrimonio performativo prodotto negli ultimi anni.

La mostra è stata realizzata a Fermignano – piccolo ma erudito centro nel Montefeltro, sede storica del Premio Internazionale per l’Incisione “Fabio Bertoni”, tenutosi presso la Galleria Bramante dal 1995 al 2007 per ricordare la figura artistica di Fabio Bertoni, fermignanese e docente di Incisione presso le Accademie di Catania, di L’Aquila e di Urbino – e intende promuovere la rinascita del premio a dieci anni di distanza. È significativa la scelta di rilanciare l’evento grazie a un atto di generosità di un maestro del territorio che si apre alla collaborazione con un conterraneo nel segno della continuità. Nel video di Natascia Giulivi, oltre al tour della mostra, passi di conversazione tra Valentini e Gaggia.

Valeria Carnevali

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Valeria Carnevali

Valeria Carnevali

Sempre attratta dalle forme della cultura contemporanea come espressione delle dinamiche umane, in una prima vita ho vissuto e lavorato a Milano per inseguire da vicino l’evolversi del presente, collaborando con gallerie, spazi espositivi ed editori specializzati in arte e…

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