La Triennale di Milano stagione 2017/2018. Otto mostre in arrivo

A partire dal 14 settembre La Triennale di Milano inaugura la stagione espositiva attraverso otto nuovi percorsi. Mostre che rinsaldano collaborazioni, come quella già consolidata con il Museo della Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, e che propongono, tra moda, design e teatro un pensiero poliedrico sull’identità dell’istituzione di viale Alemagna.

L’ampiezza della proposta culturale ed espositiva della Fondazione di viale Alemagna si mette nuovamente in mostra. L’offerta caleidoscopica ma simultanea di eventi ai quali La Triennale ci ha abituati, in questi ultimi anni, torna a caratterizzarne il calendario autunnale, frammentando e, forse, maggiorandone la portata identitaria, le visioni ultra-disciplinari, ad oggi imprevedibili nel lungo periodo.

IL PROGETTO CULTURALE

In una gremita conferenza stampa, alla presenza dell’Assessore alla Cultura di Milano, Filippo Del Corno, la Presidente Clarice Pecori Giraldi ha introdotto le proposte espositive per il prossimo autunno attraverso gli interventi di Eleonora Fiorani direttrice artistica per il Settore Moda, di Matteo Balduzzi, alla direzione artistica del Museo della Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo; di Stefano Mirti curatore di una mostra dedicata all’architettura e infine di Umberto Angelini, curatore de il Triennale Teatro dell’Arte che ha presentato un programma costituito da: 32 spettacoli, 10 produzioni, 15 compagnie e artisti a rappresentare 11 paesi da ogni angolo del mondo.

LE MOSTRE

Il 14 settembre, a cura di Barbara Radice, inaugurerà Ettore Sottsass There is a Planet, una mostra che, grazie alla direzione di Silvana Annicchiarico e al progetto di allestimento di Michele De Lucchi e Christoph Radl celebrerà il centenario della nascita del designer, negli spazi della Galleria della Architettura. La mostra monografica sarà accompagnata da un libro e da un catalogo. Il titolo della mostra, e del libro, There is a Planet, fa riferimento ad un progetto di Sottsass inizio anni ’90 per l’editore tedesco Wasmuth, mai realizzato. Il progetto del libro, ora edito da Electa, raccoglieva in cinque gruppi, con cinque titoli diversi e altrettanti testi, fotografie scattate da Sottsass nel corso dei suoi viaggi intorno al mondo: foto di architetture, case, porte, persone, situazioni che riguardano l’abitare e in generale la presenza dell’uomo sul pianeta.

IL CALENDARIO DEGLI EVENTI

Il 19 settembre inaugurerà The Ballad of Sexual Dependency della fotografa statunitense Nan Goldin, a cura di François Hébel, dopo la recente tappa al MoMA di New York nei primi mesi del 2017 e la prima esposizione nel 1986 al Festival di Arles, un’esposizione personale approda per la prima volta in Italia. La “Ballad” è il lavoro più celebre e fortunato dell’artista statunitense Nan Goldin (Washington,1953). Un’opera avvolgente, costituita da circa 700 immagini a colori montate in sequenza filmica, per una durata di 45 minuti, e accompagnate da una colonna sonora che spazia dal punk all’opera. Un diario visivo autobiografico e universale, intimo e corale sulla fragilità degli esseri umani, sulla tensione continua tra l’individualità e il bisogno di relazione. Un susseguirsi di immagini che raccontano di vita, sesso, trasgressione, droga, amicizia, solitudine.
Il 27 settembre, sotto la curatela di Benno Albrecht e Anna Magrin, l’architettura sarà protagonista ne Il Bel Paese, mostra che percorrerà la conformazione di alcuni centri storici, su cui da molto tempo la cultura del progetto fatica a confrontarsi. L’obiettivo è di illustrare come una condizione originaria del territorio italiano abbia costituito, e ancora costituisca, un modello invidiato da tutto il mondo, una miniera di differenze architettoniche e culturali e un insegnamento tuttora in grado di influire sulla nostra contemporaneità.
Il 6 ottobre inaugurerà un’altra monografica dedicata a Grazia Varisco, cofondatrice, all’inizio degli anni ‘60, del Gruppo T di Milano, all’avanguardia delle ricerche artistiche in campo cinetico e programmato, presenterà una selezione di “quadri comunicanti” a parete e un’installazione ambientale di metallo verniciato.
Il 12 ottobre, Giulio Iacchetti proporrà una sua riflessione dal titolo Mollette da Bucato sottoponendo allo sguardo del visitatore questo umile e modesto oggetto del quotidiano, declinato in molteplici variazioni formali, materiche, funzionali.
Il 15 dicembre, arriva per la prima volta in Italia una mostra dedicata a Rick Owens, dal titolo Subhuman Inhuman Superhuman. La mostra presenta una selezione di design oltre ad alcuni capi iconici e una serie di foto e video tratti dalle sue campagne e dalle sfilate di Parigi.
Il 27 novembre Michel Comte approderà a La Triennale attraverso Black Light, a cura di Jens Remes. Con l’aumento delle temperature sulla superficie terrestre, l’assorbimento e radiazione di calore dell’atmosfera accelerano il processo, che si percepisce chiaramente nella riduzione dei nostri ghiacciai e nell’aumento delle temperature. L’installazione Black Light mostra la potenza del museo del futuro. Dopo La Terra Inquieta la Triennale diventa palcoscenico per affrontare questi gravi problemi attraverso lo strumento dell’arte contemporanea.
Il 13 gennaio, introdotta oggi dal curatore, Stefano Mirti, verrà inaugurata 999 Una collezione di domande sull’abitare contemporaneo, una mostra sulla trasformazione del nostro abitare. Come viviamo il privato, come viviamo la città, il territorio, gli spazi fisici e simbolici, alla ricerca di un vero e proprio cambiamento di paradigma esistenziale.
In ultimo, Umberto Angelini ha introdotto la stagione 2017/2018 di Triennale Teatro dell’Arte. El Conde De Torrefiel, Lotte van den Berg, Deflorian/Tagliarini, Milo Rau, Richard Maxwell, Gob Squad, Alessandro Sciarroni sono solo alcuni degli straordinari protagonisti chiamati a Milano per questa prima parte della stagione dal nuovo curatore Umberto Angelini: l’obiettivo è quello di riportare Triennale Teatro dell’Arte al centro della mappa culturale cittadina anche in chiave di sviluppo turistico – con una proposta che punta direttamente all’engagement di quel target internazionale di visitatori che la città sta riuscendo sempre di più a intercettare in questi ultimi anni.

– Ginevra Bria

www.triennale.org

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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