Le visioni distopiche di Dario Carratta. A Roma
Richter Fine Art, Roma – fino al 22 settembre 2017. Prima personale di Dario Carratta alla galleria capitolina. Con un palinsesto di opere che indagano il limite tra la fisicità del reale e l’evanescenza del sogno.
Con uno sguardo che setaccia il quotidiano per creare cortocircuiti oftalmici tra il reale e quello che reale non è, Dario Carratta (Gallipoli, 1988) struttura un percorso fatto di corpi, di gesti aperti alla fantasia, alla fiaba, al sogno di un sogno. Sniff my leather jacket, la sua prima personale organizzata negli spazi della Richter Fine Art, è pensata come una quadreria o una pulitissima Kunstkammer, dove la carica espressiva della pittura graffia l’occhio dello spettatore per dar vita a un dialogo mancato, a una interruzione, a uno spettacolo visionario e vivace.
Un’automobile in corsa, un ragazzo che poggia il peso della vita su un muro, una ragazza di fiori, una serie di maschere tragiche e beffarde si aggrappano sulle pareti del primo piano per ricercare disperatamente un nome, una voce. Poi, al piano inferiore della galleria, un burattino che richiama alla memoria Pinocchio, guarda l’immagine di un paesaggio caraibico, quasi a schernire la vacanza, a evidenziare un paese dei balocchi sempre più astratto, lontano.
– Antonello Tolve
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