L’apocalisse contemporanea di Mario Ceroli. A Pietrasanta
Flora Bigai Arte Contemporanea, Pietrasanta ‒ fino al 3 settembre 2017. Grandi sculture scenografiche in legno, per un allestimento dal sapore teatrale, la cui sottile cupezza ricorda certe atmosfere della compagnia catalana Fura dels Baus.
Nel segno della tradizione antica, lavorando vetro, legno, foglia d’oro, Mario Ceroli (Castel Frentano, 1938), si fa interprete di una contemporaneità problematica e apocalittica, dove demoni e angeli sterminatori simboleggiano flagelli quali conflitti etnici e sociali, moderne pestilenze quali AIDS ed ebola, catastrofi naturali dovute al cambiamento climatico. Colti e raffinati omaggi al Rinascimento, ravvisabili in quel legno che fa letteralmente esplodere quella plastica muscolarità di michelangiolesca memoria, si sommano a suggestione di mistiche sofferenze di medievale grandiosità, mediate però da forme contemporanee.
Con il suo afflato storico e scenografico, foriero di suggestioni e realistiche, amare riflessioni, Ceroli è protagonista di una mostra che tocca anche la sfera religiosa, ma se ne serve come chiave metaforica per una caustica lettura antropologica della nostra epoca, sottoposta a un’apocalisse causata però dalla mano dell’uomo.
‒ Niccolò Lucarelli
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