La Biennale di Montréal cancella l’edizione 2018. Nasce negli USA il Creative China Festival
Biennali che chiudono, progetti che nascono. Mentre in Quebec impazza la discussione intorno alla Biennale di Montrèal che annuncia la cancellazione dell’edizione 2018, negli Stati Uniti nasce un nuovo festival. A promuoverlo un'organizzazione cinese.
Biennali che chiudono, progetti che nascono. Le novità arrivano, nel bene e nel male, dal Canada e dalla Cina. Si parte da Montréal: qui non si svolgerà la prossima edizione della Biennale. Il motivo? Un deficit di 160mila dollari che cancella in un solo colpo il successo in termini di critica e di pubblico della manifestazione. Secondo quanto dichiarato dal presidente del board Cédric Bisson alla stampa internazionale, a contribuire alle problematiche finanziarie sarebbe stata anche Sylvie Fortin, il precedente direttore artistico della manifestazione – svoltasi nel 2016 con il titolo The Great Balcony-, insieme al suo team. La scorsa primavera la Biennale, nel silenzio, aveva infatti lanciato una call per trovare un nuovo direttore, ma la situazione si è fatta sempre più pressante e alla fine è esplosa: troppe le spese, pochi i finanziamenti attratti, obiettivo di fundraising non raggiunto. Le critiche, infatti, arriverebbero anche da artisti e fornitori arrabbiati per non essere stati ancora pagati a sette mesi dal termine dell’evento, che ha chiuso i battenti lo scorso gennaio.
DALLA CINA, ATTRAVERSANDO GLI STATI UNITI
Secondo Robert Everett–Green, per The Globe and the Mall, nemmeno l’edizione 2020 della manifestazione, nata nel 2013 dall’unione di due eventi minori, sarebbe al sicuro e, nel frattempo, gli enti pubblici avrebbero preso le distanze, in attesa che tutti vengano saldati. E mentre la discussione in Quebec si fa bollente, in Cina nasce un nuovo festival, promosso da BCAF (Beijing Contemporary Art Foundation), l’unico ente pubblico cinese (nasce a Pechino, ma ha anche uffici a New York) impegnato nella ricerca artistica e umanistica. Si chiamerà Creative China Festival, ma si svolgerà non a Pechino, bensì proprio negli Stati Uniti, facendo tappa a New York, Boston e Los Angeles, con l’obiettivo di portare la cultura cinese al pubblico statunitense. La prima edizione si svolgerà in autunno, dal 7 settembre, includendo sei sezioni, tra talk, proiezioni, mostre, residenze, arte, design, performing arts, grazie anche all’impegno di un nutrito network di istituzioni, da Asia Contemporary Art Week alla Columbia University. Ultima data, il 24 novembre.
–Santa Nastro
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