L’arte contemporanea fa tappa a Gagliano del Capo con il festival Lands End. Le immagini
Gagliano del Capo, in provincia di Lecce, La Puglia del contemporaneo ha nel Salento il suo punto di forza dove spicca ‘Lands End’ Gagliano del Capo, da quest’anno divenuto un festival di arte contemporanea grazie al lavoro congiunto delle associazioni ‘Capo d’arte’, Ramdom e Noon
Fino al 27 agosto, Gagliano del Capo ospita Lands End un festival di arte contemporanea composito e dilatato su più sedi. Nato nel 2010 con l’organizzazione no profit ‘Capo d’arte’ di Francesco Petrucci e Francesca Bonomo, si avvale dal 2012 della co-progettazione di Ramdom, un’associazione che promuove pratiche creative innovative di statura internazionale ma calate nel mood locale. Una collaborazione che ha avuto tangibili ricadute per visibilità e numero di visitatori, circa 4000 lo scorso anno a fronte di una popolazione di 5000 unità con attività espositive, progetti di residenza, formazione, laboratori, incontri e un vasto programma di attività collaterali, anche opportunamente destagionalizzati.
COME NASCE LANDS END
“Lands End nasce dalla volontà di mettere a rete esperienze eterogenee”, spiega Paolo Mele direttore di Ramdom- con Capo d’arte in particolare e con la neo nata Noon di Lorenzo Madaro e Luca Coclite. “Ognuno dei soggetti coinvolti ha una sua specificità, noi da sempre interessati a radicare gli interventi sul territori scegliendo artisti che possano interagire con il contesto, Capo d’arte con una storia espositiva basata su presenze più istituzionali. Malgrado ciò, ci siamo indirizzati verso un progetto unico, raccolto per la programmazione estiva sotto un titolo comune, Last End per l’appunto. A settembre riprenderemo con le residenze in vista della mostra di dicembre sul progetto ‘Fino alla fine del mare’ con la volontà di fare del territorio un cantiere creativo e produttivo sempre operoso”. Ricco dunque il palinsesto estivo di ‘Lands End’ che tiene insieme più voci, per esempio Eva Jospin (Parigi,1975) e Simon Rouby (Lione, 1980), in residenza da aprile a Gagliano su invito di Capo d’arte in partnership con l’Accademia di Francia a Roma. Per la prima, una camera abbandonata al centro del paese offre una dimora sicura a ulivi e querce, preda all’esterno di minacciosi parassiti. Per il secondo, invece, l’integrazione dei migranti nel tessuto sociale è al centro di un video proiettato in un’abitazione del centro storico su gentile concessione dei proprietari.
TRA RANDOM E LA STATION
Ramdom propone a Lastation (l’ultima stazione italiana a Sud-Est, sede dell’associazione) ‘Stati estremi d’impossibilità ‘ una selezione di lavori sulle due passate edizioni di DEFAULT con gli artisti Andrew Friend, Matthew Wilson, Brett Swenson, Giorgio Garippa e Oliver Palmer, a cura di Francesca Girelli e Heba Amin. Una riflessione plurale sulla percezione di estremo, un concetto automaticamente suggerito dal luogo, Finibus Terrae e gravido di implicazioni culturali e di sbocchi visionari. Non lontano a ridosso della stazione dove l’urbanità cede progressivamente il passo alla campagna, Ramdom affida a Antonio De Luca l’installazione permanente ‘Sonàrie. Giardino d’attesa’. Nidi e dispositivi catturano il vento producendo una sintassi sonora di intensità metereologicamente variabile.
Curata da Lorenzo Madaro per l’associazione Noon, la personale ‘Regola’ di Daniele D’Acquisto consegna a Palazzo Comi un gruppo di lavori pensati per l’evento, vale a dire propaggini in legno mosse da snodi d’acciaio che colonizzano lo spazio ospitante. La rassegna termina a Palazzo Daniele con Giancarlo Pediconi e Simon d’Exéa in un percorso espositivo curato da Duccio Trombadori per due fotografi impegnati a rivelare intriganti modalità di lettura del paesaggio salentino. Pediconi si muove tra un’edilizia minore, preferibilmente in disuso, per accenderla con una luminosità che ne accentua plasticamente pieni e vuoti, mentre Simon d’Exea frammenta il punto di vista sull’architettura locale per poi sovrapporre dettagli e tagli prospettici in nuove e disarticolate connessioni.
– Marilena Di Tursi
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati