Non solo street art al BLOOP Festival di Ibiza. C’è l’Italia in una storia di successo all’estero

È italiano il festival che ha fatto dell’isola simbolo della movida estrema, anche un avamposto culturale di varie discipline. Dopo 6 edizioni, si sposta nel centro di Ibiza e sogna di replicare il format a Milano

Dopo 6 edizioni, il BLOOP International Proactive Art Festival di Ibiza, che ha fatto dell’isola consacrata al divertimento e alla più scatenata movida, anche un avamposto culturale, sposta il suo quartier generale da un piccolo comune della costa Ovest, al cuore del paradiso delle Baleari, nel centro storico del suo capoluogo Eivissa (Ibiza in catalano). E lo fa invitando – dal 23 agosto al 9 settembre – artisti di diverse discipline a interpretare e declinare il tema changes, ovvero i grandi cambiamenti che hanno investito la società contemporanea: valori, stili di vita, politica, tecnologia e ambiente. Il BLOOP nasce nel 2011 con pochissime risorse a Sant Antoni, che per anni è stato oggetto di una selvaggia speculazione edilizia. Secondo Biokip Labs (un’evoluzione e costola organizzativa di Biokip, la società milanese ideatrice del festival), l’area avrebbe beneficiato di un percorso di riqualificazione attraverso l’arte e gli eventi di qualità, magari lontani da un certo tipo di turismo tipico dell’isola. E invece no.

Un murale di Aec per BLOOP International Proactive Art Festival

Un murale di Aec per BLOOP International Proactive Art Festival

UNA RASSEGNA IN CRESCITA

In sei anni il festival è cresciuto esponenzialmente e ha visto partecipare alla rassegna una media di oltre 90mila persone a edizione. Finora sono stati coinvolti oltre 150 artisti internazionali – da Okuda a Phlegm e David de la Mano – per riconvertire l’isola in galleria a cielo aperto attraverso gigantesche opere di muralismo sui muri ciechi. Ma, oltre ai murales, il BLOOP propone diverse discipline, come musica, new media art, pittura, scultura, design e fotografia, per una forma di intrattenimento alternativa in grado di colmare i vuoti culturali lasciati nell’isola con contenuti gratuiti e fruibili da tutti, inclusi i workshop per i bambini. “La proattività del BLOOP abbatte le barriere tra artisti e fruitori”, spiega Matteo Amadio, co-fondatore dell’agenzia creativa Biokip Labs, “perché permette di veicolare con semplicità e immediatezza qualsiasi messaggio senza scendere a compromessi, né sui contenuti, né sui linguaggi. Lo spettatore, indipendentemente dalla passione per l’arte, viene spinto a riflettere sul tema proposto ed è così coinvolto nell’opera stessa, completandola”.

BLOOP International Proactive Art Festival

BLOOP International Proactive Art Festival

SOGNANDO MILANO

Con l’edizione 2017 si consolida anche la partnership tra Biokip e la realtà britannica Designersblock già avviata con il Fuorisalone 2017 a Milano, con un percorso che passa attraverso una mostra di design a Ibiza e una serie di esposizioni ed eventi alla Design Week di Londra a settembre, prima di riapprodare alla Milan Design Week nell’aprile 2018.  Tra i progetti futuri c’è anche quello di replicare il format “arte proattiva”, ovvero partecipata attivamente e gratuitamente dai fruitori di qualsiasi età e tipologia, in altre città, come auspicano da Biokip Labs: “Ci piacerebbe un giorno portarlo anche a Milano, la città in cui la nostra storia è cominciata”.

– Claudia Giraud

www.biokiplabs.com/bloopfestival2017

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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