Roma. Il meraviglioso mondo di Wal a Villa Torlonia
Villa Torlonia, Roma – fino al 20 ottobre 2017. La Casina delle Civette si popola di putti e animali fantastici. La colpa è di Walter Guidobaldi, in arte Wal. Per un tuffo nella Pop Art nostrana, con tanti rimandi al postmoderno e un richiamo ai Nuovi-nuovi radunati da Barilli.
L’eccentrica Casina delle Civette, con quel suo stile anfibio tra il medievale e il liberty, con le sue splendide vetrate policrome realizzate tra il 1914 e il 1920 dalla rinomata vetreria di mastro Picchio (sui disegni di importanti artisti dell’epoca, tra cui Duilio Cambellotti), ben si sposa con le giocose sculture di Walter Guidobaldi (Reggio Emilia, 1949), in arte Wal, che per la sua prima personale romana ha imbiancato lo storico villino, compreso il giardino circostante, con una cinquantina di bambini paffuti e simpatici animali dall’aspetto fiabesco.
Sono tutte opere realizzate nell’ultimo decennio, impiegando un’eclettica fantasia di materiali: dalla porcellana alla maiolica, dalla terracotta al vetro, dall’alluminio al ferro, dal legno alla ghisa, dal bronzo al polistirolo, dal pvc alla cartapesta.
POP ART E POSTMODERNISMO
Wal, pittore e scultore, proviene dal concettuale, ha frequentato la Pop Art e nel 1980 è stato cooptato da Renato Barilli nel movimento dei Nuovi-nuovi, sorto in un clima di diffuso e vivace postmodernismo (per una biografia ragionata dell’artista si rimanda al denso e dotto saggio di Cesare Biasini Selvaggi nel catalogo della mostra). E ancora alla sincretistica poetica postmoderna può essere ascritta la cifra stilistica dell’attuale produzione scultorea dell’artista emiliano.
Quei volenterosi movimenti culturali affermatisi in particolare tra gli Anni Sessanta e gli Anni Ottanta hanno provocato, nel panorama artistico internazionale, una straordinaria migrazione di immagini provenienti dal mondo dei fumetti, dai cartelloni pubblicitari, dalle illustrazioni di libri e riviste (Pop Art) oltre che, grazie al vantaggioso espediente estetico della citazione, dallo sconfinato oceano della memoria storico-iconografica (Postmoderno). Immagini eterogenee e diacroniche che, democraticamente, invadono le gallerie, i musei, le strade senza un’apparente soluzione di continuità.
WAL E PLATONE
Così può accadere che un’allegra brigata di putti giocondi e scanzonati, di lontana ascendenza rinascimentale, si trovi a scorrazzare in una celebre villa romana in compagnia di paciosi animali dal pedigree decisamente più modesto, testimoniando così il meraviglioso, fiabesco mondo di Wal.
Concludiamo queste righe, in armonia con l’humus postmoderno che le ha sollecitate, con una citazione, tratta dalle Leggi di Platone: “L’uomo è una specie di giocattolo costruito dagli dei ed il suo valore risiede propriamente in questa sua origine. Da ciò segue che ogni essere umano deve vivere giocando. E giocando i giochi più belli: idea, questa, contraria a ciò che oggi comunemente si pensa”.
– Luigi Capano
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati