Berlin Art Week: cinque mostre da non perdere nella settimana dell’arte contemporanea tedesca
La capitale tedesca entra nel vivo della sua settimana dedicata all’arte contemporanea con una serie di mostre dal respiro internazionale. Ecco una selezione dei 5 appuntamenti da non perdere.
Dopo un’estate che lascerà il segno grazie alla felice concomitanza dei più importanti eventi del mondo dell’arte, ora tocca a Berlino aprire la stagione autunnale con la Berlin Art Week. La rinnovata fiera Art Berlin ha aperto le danze di una settimana costellata di eventi nella capitale arm aber sexy (povera, ma sexy) – come recita il motto che descrive la città e che ben si attaglia anche alla sua scena artistica -. A Berlino infatti esiste un sottobosco che, seppur attivo e popoloso per l’incredibile quantità di artisti e gallerie, resta tuttavia nell’ombra rispetto al sistema (e al mercato) tedesco e internazionale. Per questo motivo abc, fiera nata da e per le gallerie berlinesi, è diventata Art Berlin, rinnovando (anche se solo parzialmente) il suo format, con una collaborazione con la consolidata Art Cologne, e attivando una settimana di proposte artistiche più densa che mai. Oltre alle fiere satellite Positions e Berlin Liste, in città il programma è fitto di mostre anch’esse dal forte taglio internazionale: dalla personale di Monica Bonvicini alla Berlinische Galerie, alla grande retrospettiva su Harun Farocki al n.b.k. al Festival of Future Nows, l’esperimento di Olafur Eliason che vede più di 100 artisti internazionali in mostra alla Hamburger Bahnhof.
–Lucia Longhi
LE FACCIATE DI MONICA BONVICINI
Il titolo della mostra non facile da memorizzare; più immediato è invece il suo significato che allude a una superficie e ad un volume, per la precisione quelli della hall della Berlinische Galerie che inaugura la personale dell’affermata artista italiana, Berlin-based. Il lavoro di Monica Bonvicini indaga il concetto e la funzione del termine “facciata” includendo elementi architettonici di Berlino e di Istanbul, dove è contemporaneamente in mostra alla Biennale curata da Elmgreen & Dragset. Lavorando con diversi media, Bonvicini indaga le relazioni tra architettura, potere, gender e sorveglianza.
Monica Bonvicini, 3612,54 m³ vs 0,05 m³
Berlinische Galerie
Alte Jakobstrasse 124-128,
Berlino
https://www.berlinischegalerie.de
UN OMAGGIO AD HARUN FAROCKI
Berlino commemora Harun Farocki, tra i più influenti film maker dei nostri tempi, scomparso nel 2014 a 70 anni, con una grande retrospettiva alla galleria Neue Berliner Kunstverein e una rassegna al Kino Arsenal, che durerà fino alla fine di novembre. Mentre la mostra al n.b.k., inaugurata mercoledì scorso, presenta soprattutto i famosi e drammatici lavori più orientati politicamente (come la guerra in Vietnam), al cinema è possibile visionare anche interviste storiche. Farocki ha lavorato prevalentemente con materiale d’archivio e pellicole preesistenti, combinandole magistralmente per sottolineare il potere dell’immagine come veicolo di messaggi sociali e politici.
Al n.b.k anche Alfredo Jaar che, per il progetto che ogni anno la galleria commissiona a un diverso artista per la facciata dell’edificio, ha realizzato un lavoro dedicato ad intellettuali berlinesi che hanno influenzato Harun Farocki. Infine, anche il collettivo Claire Fontaine è in mostra nello showroom.
Harun Farocki Retrospektive – Mit andere Mitteln – By other means
Neue Berliner Kunstverein
Chausseestrasse 128-129
Berlino
www.nbk.org
I LUPI DI DE ROOIJ
Il KW Institute for Contemporary Art presenta una selezione di lavori dalla produzione degli ultimi 20 anni dell’artista danese Willem De Rooij. In realtà, molti dei lavori esposti sono il frutto della collaborazione con Jeroen de Rijke tra il 1994 e il 2006. Video, foto, arazzi e perfino un’installazione sonora in cui si è letteralmente accerchiati da lupi ululanti hanno adunato i numerosissimi visitatori, per una mostra spettacolare che durerà fino a dicembre.
Willem de Rooij. Whiteout
KW Institute for Contemporary Art
Auguststrasse 69,
Berlino
www.kw-berlin.de/
I VIAGGI DI ELIASSON
Olafur Eliasson presenta la seconda edizione del colossale progetto che nel 2014 aveva raccolto più di 100 contributi di artisti alla Neue Nationalgalerie. Il festival è nato da un progetto educativo e di ricerca sperimentale da lui stesso fondato, l’Institute for Spatial Experiments, in cui 70 studenti della UdK (Università delle Arti, dove è docente) hanno trascorso 5 anni realizzando esperimenti, viaggi e workshop con neuroscienziati, compositori, filosofi e ricercatori, corredati da viaggi in Islanda ed Etiopia.
Olafur Eliasson – Festival of Future Nows from Studio Olafur Eliasson on Vimeo.
Eliasson ripropone il format, questa volta alla prestigiosa Hamburger Bahnhof, dove per quattro giorni si svolgono, fino al 17 settembre, performance, sperimentazioni sonore, poetiche e visive.
Festival of Future Nows
Fino al 17 settembre 2017
Hamburger Bahnhof
Invalidenstrasse 50-51, Berlino
www.futurenows.net/
IL CINEMA DI HUILLET E STRAUB
Ancora film e video, anche per l’Akademie der Kunste. La coppia francese Daniéle Huillet & Jean-Marie Straub ha girato più di 50 film insieme, dagli anni Sessanta al 2003, che vengono presentati in un programma della durata di due mesi. Le loro pellicole anticonvenzionali, di stampo filologico e ispirate a famose opere letterarie o teatrali, verranno messe in relazione con le ricerche di artisti contemporanei.
Sagen Sie’s den Steinen. The work of Daniéle Huillet and Jean-Marie Straub
Akademie der Kunste
Pariser Platz 4,
Berlino
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