Le tormentate cromie di Alina Ditot. A Lucca
Lucca Center of Contemporary Art ‒ fino al 1° ottobre 2017. Quindici tele, realizzate con un procedimento su cui l’artista mantiene assoluto riserbo, esprimono tutta la smarrita rabbia di una società in fuga.
Ispirandosi alla corrente informale degli Anni Settanta, la pittrice rumena Alina Ditot (Iaşi, 1980) trasferisce sulla tela l’inquietudine contemporanea: grandi opere che sembrano moderni “trionfi della morte”, su cui il colore si stende con dolorosa solennità, fiamma purificatrice di una realtà problematica che vede l’individuo proteso alla vana ricerca di risposte. Paesaggi naturali di vastità biblica spesso suggeriti dai titoli e rappresentati con dolorosi contrasti cromatici, che evocano gli arcobaleni di benzina di Robert Pinsky, sui quali si aprono squarci e lacerazioni. Una tela tormentata che diviene metafora del dibattimento interiore e dello smarrimento dell’individuo contemporaneo, la cui unica salvezza potrebbe essere, per citare Italo Svevo, un’esplosione cosmica dopo la quale ripartire con una nuova Genesi, cui alludono, con discrezione, i lampi di luce delle campiture cromatiche.
‒ Niccolò Lucarelli
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