Inflatable art. 12 artisti “gonfiabili”
Una panoramica dedicata alle opere di dodici artisti che praticano la cosiddetta Inflatable art. Ricorrendo all’aria e a materiali malleabili per dare vita alle loro installazioni.
Conosciuta anche come “Inflatable art” è la capacità di scolpire l’aria per creare installazioni ardite di arte contemporanea non realizzabili con i materiali tradizionali. Nomade per eccellenza, ludico per inclinazione, l’oggetto gonfiabile sta vivendo un nuovo momento di trionfo dopo il successo incontrastato degli Anni ’60 quando Andy Warhol, con le sue Silver Clouds, lo consacrava oggetto d’arte e Jonathan De Pas, Donato D’Urbino e Paolo Lomazzi progettavano per Zanotta la poltrona Blow, oggetto culto del furniture design. La “Air Art” non ha mai smesso di coinvolgere artisti e di affascinare il pubblico, e in questa nuova fase viene definitivamente sdoganata da vecchi “cliché” per trasformarsi in materia vitale di opere immersive e di denuncia. Dalla scenografia all’architettura il passo è breve per quella che definiscono “performance-sculpture” ovvero la progettazione di sculture, installazioni e ambienti completamente inflatable. Ecco una carrellata delle opere più sorprendenti realizzate da artisti internazionali.
BREATH ‒ MARC QUINN
L’opera fu posizionata di fronte alla Basilica di San Giorgio in occasione della personale dell’artista alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia inaugurata in concomitanza con la Biennale d’Arte 2013; il corpo di Alison Lapper alto 11 metri è la copia dell’opera presentata all’apertura dei Giochi Paralimpici di Londra.
LAW OF THE JOURNEY ‒ AI WEIWEI
L’artista e attivista cinese Ai Weiwei è in mostra alla Národní Galerie di Praga, con un’opera di 70 metri composta da manichini gonfiabili che rappresentano migranti senza volto. Obiettivo? Denunciare la sofferenza dei popoli migranti e la politica di austerità della Repubblica Ceca.
IL CALAMARO GIGANTE DI FILTHY LUCKER E PEDRO ESTRELLAS
Filthy Lucker e Pedro Estrellas realizzano installazioni artistiche urbane dagli inizi degli Anni Novanta. Per i loro interventi utilizzano “il gonfiabile” come mezzo di espressione. Uno degli interventi più ricorrenti durante gli ultimi venticinque anni è stato quello dell’attacco del calamaro gigante gonfiabile. Un’installazione che ha “attaccato” città di tutto il mondo, da Taiwan o Taipei in Asia a Monterrey in America del Nord, fino a Copenaghen, Dublino, Maubeuge in Europa. Per realizzare queste opere vengono utilizzati tentacoli gonfiabili da 4 a 10 metri di lunghezza, fissati in diverse finestre o terrazze dello stesso edificio in modo che sembri che il “kraken” stia invadendo l’intero palazzo.
LE SCULTURE GONFIABILI DI KLAUS PINTER
Possiamo definirle monumentali le installazioni galleggianti dell’artista austriaco Klaus Pinter che esplorano le potenzialità dello spazio. Sospese a mezz’aria, le sue opere giganti e impalpabili giocano con la percezione dello spettatore trasformando siti d’interesse culturale, come il Pantheon a Roma o la Senna a Parigi, in spazi inediti.
FLOATING GIANTS ‒ MAX STREICHER
Max Streich è un artista scultore canadese residente a Toronto. Dal 1989 ha iniziato a esporre le sue “sculture”, enormi riproduzioni ottenute con la tecnologia gonfiabile. Queste opere sono realizzate con involucri di nylon, vinile o Tyvek, un tessuto simile alla carta, ma molto resistente. Queste enormi figure galleggiano nell’aria appese al soffitto o si “muovono” spinte dalle correnti d’aria.
IL RAGNO FUORI SCALA DI JACKSON TAN A SINGAPORE
Un mega ragno gonfiabile alto più di 10 metri. È l’installazione di Jackson Tan a Singapore che fa parte dell’opera intitolata Art-Zoo.
LE OPERE DI FLORENTIJN HOFFMAN
Una nuotatrice gigante al centro di un laghetto artificiale. L’occasione sono le Olimpiadi 2016, ma la location non è Rio. La maxi scultura di Florentijn Hoffman è stata alla Serpentine di Londra e aveva lo scopo di sostenere e incentivare gli inglesi a tifare la squadra britannica ai giochi olimpici. A inaugurarla è stata la campionessa di nuoto Rebecca Adlington.
Sempre di Florentijn Hofman, la papera alta 16 metri ha “viaggiato” in varie città del mondo, da Hong Kong ad Amsterdam, mentre il coniglio addormentato, “successore” delle papere giganti con cui condivide le dimensioni, è stato esposto nella conte di Taoyuan, a nord di Taiwan. Risale al 2016 Floating fish, un enorme pesce galleggiante di 15 metri di lunghezza per 7 metri di altezza, che si staglia nel pittoresco quartiere di Wuzhen, in Cina, a due ore da Shanghai, su uno specchio d’acqua incantato che circonda un antico anfiteatro. Il pesce, nella cultura cinese, è portatore di felicità, ricchezza e prosperità.
OPTIONAL ‒ RENATO MENEGHETTI
Un grande cervello gonfiabile trasparente è l’opera realizzata dal giovane Renato Meneghetti ed esposta prima a Roma in occasione di The Road To Contemporary Art 2010, e poi a Bologna in Piazza Galvani.
LA BALLERINA GONFIABILE ‒ JEFF KOONS
Jeff Koons è stato ospite fino a giugno del Rockfeller Center di New York con la prorompente Ballerina seduta, un’opera gonfiabile alta circa 15 metri che sembra metallo, in collaborazione con Art Production Fund e Kiehl’s. Questa volta Koons si è avvicinato all’oggetto scultoreo dopo un cammino totalmente opposto a quello seguito per sculture come Balloon Dog, Titi, Balloon Swan o Balloon Rabbit. Invece della scultura in acciaio inossidabile con l’aspetto di un palloncino gonfiabile, per quest’opera si è ispirato a una bambolina di porcellana russa degli inizi del XX secolo, trasformata in una monumentale scultura gonfiabile.
BIG AIR PACKAGE ‒ CHRISTO
Dopo aver impacchettato le Montagne Rocciose, il Reichstag di Berlino e persino un intero torrente del Colorado, Christo si è superato. All’interno di un vecchio gasometro abbandonato di Oberhausen, in Germania, nel 2013, lui e la moglie Jeanne-Claude hanno realizzato Big Air Package. Si tratta della più grande struttura gonfiabile mai realizzata senza l’ausilio di sostegni rigidi: ha un diametro di 50 metri, è alta 90 e occupa un volume di 177.000 metri cubi.
ON SPACE TIME FOAM ‒ TOMÁS SARACENO
Impossibile non citare Tomás Saraceno, artista e architetto di fama internazionale legato da sempre a installazioni visionarie praticabili dal pubblico e in grado di modificare la percezione degli spazi. Le sue opere, ispirate alla tradizione dell’architettura utopista del ‘900, traggono spunto dal superamento di barriere geografiche, fisiche, comportamentali, sociali e dalla ricerca di modalità di vita sostenibili per l’uomo e per il pianeta. All’HangarBicocca di Milano, nel 2012, Saraceno ha realizzato On Space Time Foam, una struttura fluttuante costituita da tre livelli di pellicole trasparenti praticabile dal pubblico, in linea con la conformazione cubica dello spazio espositivo. L’opera ha richiesto mesi di progettazione e sperimentazione, con un team multidisciplinare di architetti e ingegneri.
SCATTERED CROWD ‒ WILLIAM FORSYTHE
L’installazione Scattered Crowd, creata da William Forsythe, è formata da centinaia di palloncini bianchi che fluttuano nell’aria e creano un percorso emotivo statico ma in continuo movimento. Dal 2002 William Forsythe, artista, ballerino e coreografo, ha viaggiato per il mondo con questa installazione audio-visiva, esibita in gallerie, musei, banche d altri spazi architettonicamente significativi. Come spiega lo stesso Forsythe, l’obiettivo è quello di forzare il pubblico a interagire con la struttura fino al punto che palloni, persone e musica facciano parte della stessa opera d’arte.
– Valentina Pepe
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