I dialoghi della materia. Fabrizio Prevedello a Sarzana
Cardelli & Fontana, Sarzana ‒ fino al 18 novembre 2017. Una selezione di opere che documentano il “modernismo aperto” di Prevedello. L’artista affronta le tre dimensioni della scultura come fossero un racconto da svelare a chi osserva, avventurandosi fra materiali d’atavica memoria.
Marmo, vetro, ferro sono i materiali, nobili e primitivi insieme, assemblati da Fabrizio Prevedello (Padova, 1972) in sculture che sono altrettanti momenti di ricerca d’unione dell’estetica industriale con quella naturale. Ne risulta la creazione di “disarmonie”, vuoti apparentemente inspiegabili, e arditi equilibri compositivi. In realtà, queste opere nascono dall’unione del linguaggio scultoreo classico, legato al marmo, con il linguaggio contemporaneo di correnti minimaliste. I secoli s’incontrano in opere da scoprire passo dopo passo, in un percorso che è anche la metafora dell’evoluzione dalla civiltà dell’artigianato verso quella dell’industria. Un allestimento minimalista caratterizza la mostra, esaltandone la nudità e la dinamicità, con sculture posate a terra, altre appese alle pareti o incassate nelle nicchie.
Materiali di diversa consistenza e dai differenti colori s’incontrano e si amalgamano fra le luci basse di una mostra che ha il sapore ferruginoso di una poesia di Giovanni Testori.
‒ Niccolò Lucarelli
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