Arte come metafora di pensiero. Luca Bertolo a Pistoia
Galleria SpazioA, Pistoia ‒ fino all’11 novembre 2017. Arte “di protesta” nella sobrie opere dell’artista lombardo che riflette sull’eccessivo dilagare dell’immagine come feticcio. E del suo imporsi sulla parola e il pensiero.
Spazia dal figurativo all’astrattismo, dal video all’installazione Luca Bertolo (Milano, 1968) e ognuna delle opere è inserita in un progetto di ridefinizione del linguaggio visivo, che lo pone in aperta polemica con la società dello spettacolo già demonizzata dai Situazionisti. Offuscando ritratti fotografici, voltando una tela e appendendovi un disegno infantile, passando per gli accostamenti di geometriche campiture di colore che ricordano i lavori di Poul Gernes, e omaggiando Philip Guston con un approccio fumettistico, Bertolo sembra invocare un po’ di silenzio, una pausa dal caos di suoni, voci, luci, che intasano lo sguardo e l’udito degli individui.
Ironica, sottilmente inquietante, sobria nei colori, la sua arte è pensata per cambiare prospettiva, per riportare in primo piano il concetto rispetto all’immagine, rinunciando alla logica dell’estetica, anzi cercando soluzioni che spingano il pensiero al di fuori di quanto si sta osservando.
‒ Niccolò Lucarelli
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