Al confine con l’invisibile. Turi Rapisarda, Stefano Cumia e Nunzio a Palermo
Rizzuto Gallery, Palermo ‒ fino al 18 novembre 2017. Turi Rapisarda, Stefano Cumia e Nunzio sono i protagonisti della mostra allestita nella galleria palermitana. Un racconto visivo che si dipana tra la luce e il buio.
L’incipit della mostra a cura di Helga Marsala, allestita negli antichi magazzini del palazzo di via Maletto, che alla sua sinistra affianca la splendida basilica di San Francesco d’Assisi nel cuore del mandamento della Kalsa della Palermo antica, recita così: “Chiunque abbia avuto, come spesso ho fatto io, la necessità di uscire dal letto alle 2 del mattino in una notte invernale, accendere una candela, e appuntarsi alcuni pensieri che avrebbe altrimenti dimenticato, converrà con me quanto scomodo possa essere”. A questo incipit aggiungiamo: “Tutto ciò che devo fare adesso, se mi sveglio e penso qualcosa che desidero appuntare, è prendere da sotto il cuscino un piccolo taccuino contenente il mio nyctografo, scrivere alcune righe ‒ o alcune pagine ‒ senza nemmeno dover mettere le mani fuori dalle coperte, rimettere a posto il libretto, e tornare a dormire” (Lewis Carroll, da una lettera alla rivista The Lady, ottobre 1891).
Qual è il percorso che vogliono far seguire al visitatore della mostra le parole dello scrittore Charles Lutwidge Dodgson, divenuto famoso per il più noto dei suoi racconti, Alice nel paese delle meraviglie?
IL FASCINO DELLE NYCTOGRAFIE
Charles Lutwidge Dodgson, in arte Lewis Carroll, oltre a essere uno scrittore controverso e molto celebre, fu anche un ottimo fotografo fin dagli albori dell’arte dello scatto, che praticò dalla seconda metà dell’Ottocento. Fu anche l’inventore della “nyctografia”, ovvero un sofisticato sistema per scrivere al buio – sotto le coperte, di notte, come racconta nell’appena citata lettera ‒, che prende il nome dallo strumento utilizzato da Carroll, il nyctografo, una piccola griglia ricavata da un tassello rettangolare di legno.
Ebbene, il titolo della mostra è Nyctografie, e uno degli artisti esposti, Turi Rapisarda, è fotografo raffinato e fuori dagli schemi ortodossi, utilizzando una tecnica analogica su pellicole molto simili a quelle usate nelle radiografie mediche a RX.
GLI ARTISTI
La luce e le ombre, il bianco e il nero, il buio e il luminoso, la notte e il giorno, metaforicamente sono i protagonisti della mostra della RizzutoGallery, che vede esposti, oltre alle opere del Rapisarda, i dipinti monocromi di Stefano Cumia, i quali impongono al visitatore un esercizio percettivo per scorgere il nero dal nero e il bianco dal bianco, e le interessanti sculture di Nunzio, che tracciano linee e rilievi proiettati nell’invisibile da un nero carbonico per certi versi ancestrale.
I ritratti di Rapisarda, dal titolo Unt Hitler (2011), sono visibili all’interno di una cabina buia che certamente arricchisce la percezione selettiva del visitatore verso una dimensione da camera oscura. Nei suoi quadri Cumia impone un tocco pittorico composto di gradienti, di ingegnose patine di bianco e di nero che si armonizzano in interessanti velature di luce e di chiaroscuro.
Le sculture di Nunzio giocano tra spazio e luce con e profondità metaforiche di ricercate e nuove forme espressive della materia.
‒ Andrea Giostra
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