Nasce il MEF Outside. Il Museo Ettore Fico di Torino raddoppia con un nuovo spazio in centro
Il secondo spazio del museo torinese, con sede in periferia a Barriera, nasce in centro nei 300 mq di un complesso ottocentesco gestito da religiosi. Inaugurazione con un’antologica di Niki de Saint Phalle.
Per i prossimi tre anni, grazie a un accordo con l’Opera Torinese del Murialdo prestatrice dei locali, il Museo Ettore Fico di Torino usufruirà di un nuovo luogo espositivo: il MEF Outside. Lo spazio sorge in centro, nello stesso isolato de Le Music-Hall – l’hub dello spettacolo diretto da Arturo Brachetti nato appena a giugno, e nei 300 mq occupati un tempo dal caffè Procope. Il tutto all’interno dello storico complesso ottocentesco degli Artigianelli, di proprietà di questa congregazione religiosa fondata da San Leonardo Murialdo perché si dedicasse all’educazione e alla formazione di ragazzi svantaggiati. Un’attività che continua ancora oggi e che ora si arricchisce del contributo dell’arte contemporanea.
SPIN OFF IN BARRIERA
“Il MEF Outside nasce come spin off del Museo Ettore Fico”, racconta nella nostra breve videointervista il suo Direttore Andrea Busto, “ed è un collegamento tra la parte periferica e centrale della città”. La nuova location si è inaugurata in occasione della doppia mostra di Niki de Saint Phalle (Neuilly-sur-Seine, 29 ottobre 1930 – San Diego, 21 maggio 2002), prodotta dal MEF e realizzata in collaborazione con la Fondazione Niki de Saint Phalle di Santee in California e il MAMAC di Nizza: presso il nuovo spazio è possibile vedere un’antologica dell’artista che comprende i primi lavori degli Anni Cinquanta fino agli ultimi più importanti delle Nana e dei Totem degli Anni Novanta; mentre nella sede centrale del museo, sito in Barriera di Milano, sono esposte opere e progetti legati al Giardino dei Tarocchi che l’artista ha realizzato come suo “testamento artistico” e monumentale a Capalbio, in provincia di Grosseto. “Le due mostre sono collegate da Niki de Saint Phalle che è una grande artista del Novecento”, conclude Busto, “e noi pensiamo di sviluppare qui al MEF Outside dei progetti sempre molto simili, con delle mostre monografiche sull’arte contemporanea internazionale”.
– Claudia Giraud
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