Un collezionista francese ritira la collezione dal Macba di Barcellona a causa del referendum 1-O
In seguito ai disordini all’indomani del referendum per l’indipendenza, indetto lo scorso 1 ottobre in Catalogna, il collezionista francese Philippe Méaille ritira 500 opere della sua collezione in prestito al Macba di Barcellona adducendo motivi di sicurezza. Dura la presa di posizione del museo catalano.
“Ragioni di sicurezza”. Sarebbe questa la motivazione addotta da Philippe Méaille (Enghien-les-Bains, 1973), tra i massimi collezionisti francesi, che ha annunciato di voler ritirare 500 opere della sua collezione date in comodato al Macba di Barcellona. La causa è il clima di instabilità politica che si respira in Catalogna all’indomani del referendum per l’indipendenza indetto lo scorso 1 ottobre e ribattezzato 1-O.
LA COLLEZIONE
Una notizia che ha avuto una forte eco sia in Francia che in Spagna. Philippe Méaille, infatti, non è un collezionista qualsiasi ma uno dei personaggi più in vista del sistema dell’arte francese. Nonostante la giovane età, Méaille è riuscito a mettere insieme la più ampia e importante collezione al mondo di opere del collettivo Art & Language, che oggi è in parte ospitata all’interno dello Château de Montsoreau-Musée d’Art Contemporain, il museo privato fondato da Méaille nel 2016 nel cuore della Loira. Il nucleo originale della collezione è stata acquistato nel 1992 dalla Rothschild Bank di Zurigo che fino a quel momento possedeva la raccolta più numerosa di opere del movimento Art & Language proveniente da varie collezioni. In un primo momento la collezione è stata esposta allo Château de la Bainerie sempre nella regione della Loira.
IL RAPPORTO CON IL MACBA
Nel 2011, 500 opere della collezione Méaille sono arrivate al Macba tramite un accordo di prestito a lunga giacenza. La collaborazione tra le due istituzioni è culminato anche nella grande mostra Art & Language Uncompleted: The Philippe Méaille Collection, ospitata dal museo catalano nel 2014, che mostrava per la prima volta al pubblico la maggior parte della collezione. La decisione di ritirare il prestito è arrivata come un fulmine a sereno proprio pochi giorni dopo la presa di posizione del museo contro la violenza esercitata dalla Guardia Civil per impedire lo svolgimento delle votazioni del referendum. “Questa non è una decisione politica”, ha precisato Méaille nel comunicato stampa ufficiale, “La decisione di rimpatriare la collezione Château de Montsoreau-Musée d’Art Contemporain è stata presa a causa dell’instabilità politica in Catalogna e perché mi sento poco sicuro su questioni legate alla sicurezza delle opere“. La data del rimpatrio non è ancora stata stabilita, ma secondo l’emittente France 3 avrà luogo in tempi abbastanza brevi. Le opere provenienti dal Macba saranno ricollocate all’interno del museo privato di Méaille nella Loira.
LA POSIZIONE DEL MACBA
Dura la reazione del museo spagnolo che ha emesso un comunicato in cui si dichiara fortemente dispiaciuto per la piega che hanno preso gli eventi. Il Macba ribadisce che la sicurezza di tutte le opere del museo è pienamente garantita, nel rispetto rigoroso degli standard di conservazione internazionali più rigorosi. Sottolinea, inoltre, che aveva presentato una proposta di estensione del prestito antecedente la data di scadenza, fissata per aprile 2017, quindi molto prima del referendum per l’indipendenza, ma di non aver ottenuto nessuna risposta dal collezionista. In base alle notizie trapelate sulla stampa internazionale, il museo si rammarica del fatto che il signor Méaille abbia rifiutato di firmare la proposta di estendere il deposito “sulla base di argomentazioni che non corrispondono alla realtà”.
-Mariacristina Ferraioli
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