Evolve il premio Artisti per Frescobaldi. Tutte le novità 2018
Saranno Claudia Comte, Sonia Kacem e Francesco Arena a contendersi la quarta edizione del premio ideato da Tiziana Frescobaldi e curato da Ludovico Pratesi. Nell’attesa, la Tenuta di CastelGiocondo a Montalcino si apre al pubblico con un inedito percorso di visita.
Saranno il celeberrimo curatore Hans-Ulrich Obrist, Direttore della Serpentine Gallery di Londra, Elena Filipovic, dal 2014 a capo della Kunsthalle di Basilea, e Andrea Viliani, Direttore del museo Madre di Napoli dal 2013, a formare la giuria della quarta edizione del Premio Artisti per Frescobaldi. Il riconoscimento sarà conferito nell’ottobre 2018 alla GAM – Galleria d’arte moderna di Milano. Dopo l’esordio con un focus sull’Italia, restituito attraverso i lavori di Rä di Martino, Giovanni Ozzola ed Elisa Sighicelle – eletta vincitrice nel 2013 –, le successive edizioni tedesca, nel 2014, e americana, nel 2016, il progetto ideato da Tiziana Frescobaldi e curato da Ludovico Pratesi si orienta dunque verso la Svizzera.
TRA PITTURA E SCULTURA, VERSO L’EDIZIONE 2018
In continuità con il passato, anche questa volta, due su tre dei selezionati provengono da un Paese straniero, scelto come ospite; uno è di nazionalità italiana. “Per questa edizione sono stati scelti tre artisti emergenti, che lavorano tra pittura e scultura in maniera originale”, ha precisato Pratesi. “Se Claudia Comte interpreta la tradizione del modernismo in chiave contemporanea, Francesco Arena si concentra sugli scarti della produzione del vino e Sonia Kacem si interroga sulla relazione con la materia, con un linguaggio astratto ricco di suggestioni. Un’interessante sfida per la giuria, composta da protagonisti della scena europea dell’arte contemporanea di massimo livello”. Confermato anche il processo che anticipa la realizzazione dei singoli interventi: al pari dei colleghi che li hanno preceduti, ricevuto l’incarico, Claudia Comte (Grancy, 1983), Sonia Kacem (Grancy, 1985), e Francesco Arena (Torre Santa Susanna, Brindisi, 1978) hanno infatti visitato la Tenuta di CastelGiocondo di Marchesi Frescobaldi a Montalcino (Siena), dove dall’Ottocento si produce il Brunello. Attraverso l’esperienza di visita in questo luogo, avvolto nel silenzio operoso dell’azienda agricola, tra vigneti, uliveti e strutture architettoniche testimoni dell’identità della famiglia, gli artisti sono stati sollecitati a intraprendere il percorso che li condurrà verso la nascita di un’opera inedita e di un’etichetta d’autore, destinata a una speciale selezione di bottiglie. La storia del Premio Artisti per Frescobaldi si lega infatti anche alla produzione di 999 Magnum, personalizzate proprio con le etichette – 333 per ciascun artista – e ispirate a lavori presentati edizione dopo edizione. I proventi della vendita di queste bottiglie saranno destinati a un’associazione attiva nella promozione dell’arte contemporanea; il vino proposto è il Brunello di Montalcino della vendemmia 2013.
NEL SENESE UNA NUOVA COLLEZIONE D’ARTE CONTEMPORANEA IN CANTINA
Accanto alle novità connesse con il Premio, istituito per rinsaldare in chiave contemporanea la longeva tradizionale della famiglia Frescobaldi con l’arte, a emergere è il nuovo slancio di apertura verso il pubblico. Tutte le nove opere realizzate nelle precedenti edizioni del progetto sono state allestite in forma permanente in vari edifici della Tenuta di CastelGiocondo, a Montalcino: dal prossimo mese di dicembre, tramite prenotazione online, saranno visitabili. Come ha sottolineato Tiziana Frescobaldi, si tratta di “un passo che segna una tappa molto importante per il nostro Progetto, che conferma e accresce l’impegno dell’ Azienda nell’arte contemporanea”. Protette dagli archi a catenaria progettati, nel 2003, da Piero Sartogo e Nathalie Grenon per la cantina ipogea di CastelGiocondo – allo stesso studio si deve anche la cantina di Tenuta Ammiraglia, nel grossetano -, le barrique di Montalcino sono ora affiancate dal video It’s the Wine Talking (2016) di Matthew Brannon e dalle 14 ceramiche dipinte a mano di Perbacco (2016), l’opera di Patrizio di Massimo per il Premio. Il resto della collezione è ospitato nell’antico borgo sulla sommità della Tenuta, lo stesso luogo individuato per un ulteriore progetto in fieri, legato alla ricettività. Per i prossimi mesi è infatti attesa l’ultimazione dei lavori che sta interessando uno dei manufatti architettonici della Tenuta; sono in via di definizione le sette camere da letto che consentiranno ai futuri ospiti di “vivere un’esperienza totale a CastelGiocondo”. L’offerta includerà un servizio tailor made e la ristorazione a chilometro zero, servita nella grande sala dove sono già state allestite le opere Senza titolo (una botte di ferro) di Elisa Sighicelli, Paesaggio con dischi volanti (Castelgiocondo) di Rä di Martino, Historia, al-khimiyah, En to Pan di Giovanni Ozzola e A Difference that Makes a Difference (7) di Joriinde Voigt. In un edificio nelle immediate vicinanze, precedentemente impiegato come rimessa, i visitatori potranno inoltre scoprire not yet titled (2016) di Eric Wesley, la video installazione Akt 1-5 di Michael Sailstorfer e 1 maggio 2014 di Yuri Ancarani.
– Valentina Silvestrini
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