Le opere di Daniele Galliano nella cripta dell’Abbazia di Santa Maria di Cavour in Piemonte
Nella cripta di un’abbazia benedettina risalente all’anno mille, dove si trova il più antico altare del territorio piemontese, si compie il rito collettivo dell’artista Daniele Galliano. Un viaggio catartico che ripopola il complesso monastico abbandonato da decenni.
Nel Parco Naturale della Rocca di Cavour, a pochi chilometri da Torino, sorge il complesso monastico di Santa Maria di Cavour, con la compostezza millenaria dell’omonima Abbazia benedettina. Dopo decenni d’abbandono, la chiesa rappresenta oggi una splendida testimonianza di recupero artistico e funzionale di un edificio che si distingue per la presenza nella cripta del più antico altare della regione. Proprio all’interno di questi spazi è allestita la mostra Follia Sacra di Daniele Galliano (Pinerolo, 1961). Qui, in questo luogo intriso di spiritualità e di esperienze umane, che si compie l’incontro tra architettura millenaria e arte contemporanea. Le tele in mostra raccontano di volti che sembrano prendere forma attraverso pennellate gestuali. A ben guardare è il volto dell’artista che appare e scompare come fosse una proiezione di luci, in una dimensione sospesa tra sogno e veglia, sul limite tra luce e tenebre: in questi autoritratti sembra quasi esserci tutta la “folla” di io che un essere umano contiene dentro di sé. Ecco le immagini.
– Claudia Giraud
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati