Archivisti del presente. Anne e Patrick Poirier a Milano
Galleria Fumagalli, Milano ‒ fino al 20 dicembre 2017. I due artisti propongono un percorso tra utopia e distopia: una mostra personale composta come un'unica grande installazione. Tra inventiva estetica e critica sociale.
La personale di Anne e Patrick Poirier (Marsiglia e Nantes, 1942) è costruita come un continuum tra utopia e distopia: le due parole, scritte con il neon, aprono e chiudono il percorso espositivo. La prospettiva sul presente non è ottimista, se è vero che il culmine verso cui si tende percorrendo la mostra è il neon che recita “distopia”. Ma le opere esposte tracciano un panorama visivo controverso come la nostra realtà, fatto di amare constatazioni eppure non privo di tratti di poesia e speranza.
Il tappeto Hatra propone un’immagine aerea della Giazira, regione irachena, prima della distruzione. Le parole “storia”, “oblio” e “fragilità”, all’interno di finti frammenti di sculture classiche, ammoniscono il visitatore. Le fotografie del ciclo Archives mescolano bellezza senza tempo ed “allucinazione” contemporanea; i due plastici Dystopia I e Dystopia II trasportano lo spettatore, con ironia e solennità, in un mondo post-apocalittico. L’erbario Ouranopolis è poi un esempio tipico dell’atteggiamento da archivisti del presente dei due coniugi, instancabili viaggiatori e analisti della nostra epoca.
‒ Stefano Castelli
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