Passioni a confronto. Elizabeth Peyton e Camille Claudel a Roma

Villa Medici, Roma – fino al 7 gennaio 2018. La pittrice Elizabeth Peyton porta in mostra i suoi ritratti ponendosi in dialogo con l’opera di Camille Claudel, una delle più grandi scultrici dell’Ottocento, amante e allieva di Rodin.

Due stelle possono condividere la stessa orbita“. Elizabeth Peyton (Danbury, 1965) ribalta l’aforisma shakespeariano selezionando alcuni dei capolavori superstiti di Camille Claudel (Fère-en-Tardenois, 1864 ‒ Montfavet, 1943). Le opere della scultrice, sensuali e intimiste, sono poste in dialogo con la delicata composizione rodiniana, la magnetica sospensione degli amanti di Eternelle Idole, opera da cui la mostra prende in prestito il titolo. Due corpi si sorreggono effimeri, interdipendenti, coesi nel desiderio. La stessa forza scaturisce dall’abbraccio di Eternel Printemps, ispirato dalla musa al maestro, dove la dinamica dei corpi si sprigiona disegnando due archi tesi, convergenti nella spinta; la bellezza plastica dei muscoli e della pelle soda raggiunge l’apice espressivo nelle braccia disposte in pose estreme, di un’eleganza classica e allo stesso tempo emotivamente corrosiva, profana.
Claudel risponde con il languido Abandon della donna, il collo piegato ad angolo sul viso dell’amato, pulsante ed energica mentre si afferra un seno in un erotismo agre e pungente.
In questo idillio di corpi senza tempo, degli evergreen della passione amorosa, Elizabeth Peyton sfoggia l’introspezione perspicace dei propri ritratti. Immortala icone del contemporaneo, una mitologia patinata rivolta allo star system. Eppure i volti assumono i tratti fisionomici come canali impervi di un’umanità nuda ed estenuata, uno sfavillio che lascia strascichi da stella cadente.

Elizabeth Peyton & Camille Claudel. Eternelle Idole. Exhibition view at Villa Medici, Roma 2017. Photo © Kristian Emdal

Elizabeth Peyton & Camille Claudel. Eternelle Idole. Exhibition view at Villa Medici, Roma 2017. Photo © Kristian Emdal

VOLTI E SGUARDI

David Bowie, con occhi pastello rivolti verso l’interno, è catturato in una serie di acquerelli in cui le macchie di colore si liquefanno e perdono di definizione. Sergei Polunin è tratteggiato in blu, la linea calligrafica dalle tonalità argentee raffredda il temperamento malinconico del ballerino. Sergei e Svetlana Zakharova, nella Bayadére, sono aeree silhouette bianche ‒ i contorni ricavati a mozziconi dallo sfondo di pennellate compendiarie amaranto, violacee, opache ‒ o irrigiditi in graffi di luce xilografici, ritagliati, incisi su fondo nero. Nel ritratto del pianista David Fray, il profilo estremamente romantico si incupisce nei riflessi violacei dei capelli, si imperla di vita, respira nella bocca carnosa. I contorni delle figure, dei libri e degli oggetti si mescolano con lo sfondo vegetale quando Peyton si confronta con la carnalità delle sculture di Claudel, in un vortice frazionato che avvampa perdendo il centro e i margini. La pittrice ha inoltre concepito un progetto per la facciata, in corso di restauro, di Villa Medici, che coniuga alcune gigantografie fotografiche: l’opera Les Amants della scultrice è accostata a un ritratto di Bowie e al ritratto di Claudel, eseguito da Rodin.

Giorgia Basili

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Giorgia Basili

Giorgia Basili

Giorgia Basili (Roma, 1992) è laureata in Scienze dei Beni Culturali con una tesi sulla Satira della Pittura di Salvator Rosa, che si snoda su un triplice interesse: letterario, artistico e iconologico. Si è spe-cializzata in Storia dell'Arte alla Sapienza…

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