Semiotica e fotografia. Marco Schiavone a Torino
Spazio Buonasera, Torino ‒ fino al 16 novembre 2017. Lo spazio torinese accoglie la prima mostra personale del giovane fotografo Marco Schiavone.
Solitamente siamo abituati alla rappresentazione fisica di un oggetto dal punto di vista fotografico, ma quando l’oggetto, o meglio il soggetto dello scatto in questione, non è più matericamente esistente, la riflessione artistica in atto acquisisce una rilevanza espressiva che innesca una dialettica concettuale tra lo spazio percepito e il soggetto della raffigurazione. Questo è quanto avviene nel processo di ricerca di Marco Schiavone (Torino, 1990) che, in occasione della sua prima mostra personale, si confronta con il segno, l’oggetto e l’interpretante, ovvero i tre elementi che costituiscono i caratteri principali della semiotica. La fotografia in mostra, realizzata con stampa fine art su carta cotone, riproduce una porzione di tetto realizzato con la losa di Luserna, una tipica lastra di pietra estratta in Piemonte e usata tradizionalmente come copertura dei tetti. L’operazione di Schiavone va oltre il dato puramente fotografico, poiché il giovane artista raccoglie direttamente il materiale in una cava, realizza all’interno dello spazio espositivo una vera e propria installazione e successivamente la smonta senza lasciare fisicamente alcuna traccia. Quella di Marco Schiavone è un’indagine visiva che fa riflettere, attraverso un episodio già accaduto, sulla decostruzione dell’immagine, sul luogo, sulla composizione e sulla geografia del territorio.
‒ Giuseppe Amedeo Arnesano
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